Boyd, l'introverso Moore, i fratelli Adam e Michael Berkow hanno preparato un addio al celibato con tutti i crismi per Kyle Fisher, promesso sposo della dolce e volitiva Laura Garrety. La serata sembra mettersi per il meglio ma l'imprevisto si abbatte sul gruppo di amici in maniera bizzarra e sanguinosa, assumendo le forme dell'omicidio involontario d'una spogliarellista. Svanita rapidamente l'idea di rivolgersi alla polizia, i cinque decidono di comune accordo di portar fuori il corpo della ragazza per seppellirlo nel deserto. Le cose si complicano ed i cadaveri da far sparire diventano ben presto due... Su queste premesse, il regista Peter Berg costruisce il proprio lungometraggio d'esordio mescolando pulp alla Tarantino e splatter alla Sam Raimi, in un ritratto della middle class borghese: il risultato è un oltraggioso bad taste movie, che occhieggia pure all'humour nero. Riuscito nella scelta dei tempi, scanditi con metronomica precisione, e felice nel tratteggio di certi personaggi, il film è un'opera prima atipica e stimolante, così poco aderente ai dettami del politically correct da meritarsi un moto di simpatia.