TREVISO, 11 GEN - Fa suonare ogni giorno alle 17.30 in punto, ora della chiusura delle borse, le campane della sua chiesa "contro lo strapotere della finanza internazionale". Protagonista don Giovanni Kirschner, parroco di Povegliano, piccolo centro alle porte di Treviso, deciso a dar battaglia a suon di rintocchi "per risvegliare le coscienze in questi tempi di crisi globale". Un concerto di protesta giornaliero, racconta il Gazzettino, che è partito alla fine dell'anno, nonostante le perplessità dei parrocchiani. "Un modo per manifestare - racconta il parroco - contro la libera volpe in libero pollaio, per provare a smuovere la gente e farla unire alla richiesta di regole per controllare un mercato dove pochi ricchi decidono i destini di miliardi di persone". Don Giovanni non è nuovo a iniziative originali. Per sensibilizzare le anime nei confronti dei problemi dei più bisognosi ha tappezzato la canonica di foto di bimbi denutriti e ha allestito una piazzola vicino alla chiesa per accogliere extracomunitari e rom. Non contento, tre anni fa ha voluto issare sul tetto della canonica la bandiera della Romania per solidarietà con il suo popolo.
PARROCO SUONA OGNI GIORNO CAMPANE CONTRO STRAPOTERE FINANZA
TREVISO, 11 GEN - Fa suonare ogni giorno alle 17.30 in punto, ora della chiusura delle borse, le campane della sua chiesa "contro lo strapotere della finanza internazionale". Protagonista don Giovanni Kirschner, parroco di Povegliano, piccolo centro alle porte di Treviso, deciso a dar battaglia a suon di rintocchi "per risvegliare le coscienze in questi tempi di crisi globale". Un concerto di protesta giornaliero, racconta il Gazzettino, che è partito alla fine dell'anno, nonostante le perplessità dei parrocchiani. "Un modo per manifestare - racconta il parroco - contro la libera volpe in libero pollaio, per provare a smuovere la gente e farla unire alla richiesta di regole per controllare un mercato dove pochi ricchi decidono i destini di miliardi di persone". Don Giovanni non è nuovo a iniziative originali. Per sensibilizzare le anime nei confronti dei problemi dei più bisognosi ha tappezzato la canonica di foto di bimbi denutriti e ha allestito una piazzola vicino alla chiesa per accogliere extracomunitari e rom. Non contento, tre anni fa ha voluto issare sul tetto della canonica la bandiera della Romania per solidarietà con il suo popolo.