VICENZA, 12 GEN - In vari Paesi altamente industrializzati e moderni chi vi nasce ha automaticamente la cittadinanza di quel suolo, in Italia, invece, la via di accesso alla cittadinanza per i figli degli immigrati "é la più severa tra quelle adottate dalle grandi democrazie europee e mondiali". Lo sottolinea la Diocesi di Vicenza che per bocca del vescovo, mons. Beniamino Pizziol, si unisce all'appello del Papa in occasione della Giornata mondiale dell'emigrazione che si terrà il 15 gennaio. Nella Diocesi berica sono 25mila (rispetto al mezzo milione italiano) i figli di immigrati che ancora non sono maggiorenni. "Tutti frequentano le nostre scuole d'infanzia, elementari, medie, superiori e già sono all'università insieme ai nostri figli - sottolinea l'Ufficio Migrantes della Diocesi - .sono chiamati a rispettare le leggi italiane, come i nostri figli. Hanno acquisito lingua e tradizioni, regole, percorsi scolastici e amicizie". In più, "amano luoghi, sapori e profumi, sentono di appartenere a questa nostra storia e al destino comune che ci aspetta".
IMMIGRAZIONE: VESCOVO VICENZA, CITTADINANZA SIA DIRITTO
VICENZA, 12 GEN - In vari Paesi altamente industrializzati e moderni chi vi nasce ha automaticamente la cittadinanza di quel suolo, in Italia, invece, la via di accesso alla cittadinanza per i figli degli immigrati "é la più severa tra quelle adottate dalle grandi democrazie europee e mondiali". Lo sottolinea la Diocesi di Vicenza che per bocca del vescovo, mons. Beniamino Pizziol, si unisce all'appello del Papa in occasione della Giornata mondiale dell'emigrazione che si terrà il 15 gennaio. Nella Diocesi berica sono 25mila (rispetto al mezzo milione italiano) i figli di immigrati che ancora non sono maggiorenni. "Tutti frequentano le nostre scuole d'infanzia, elementari, medie, superiori e già sono all'università insieme ai nostri figli - sottolinea l'Ufficio Migrantes della Diocesi - .sono chiamati a rispettare le leggi italiane, come i nostri figli. Hanno acquisito lingua e tradizioni, regole, percorsi scolastici e amicizie". In più, "amano luoghi, sapori e profumi, sentono di appartenere a questa nostra storia e al destino comune che ci aspetta".