VENEZIA, 13 FEB - "Se la UE vuole fare chiarezza, siamo i primi a plaudire": lo dice Mauro Giaretta, portavoce dei Comitati degli allevatori del Veneto, gli stessi che a Vancimuglio gettarono letame per la battaglia delle quote latte. "In questi ultimi mesi l'Arma dei Carabinieri ha comprovato, senza più possibilità di smentita, che le mucche presenti sui nostri territori non possono aver fatto tutto il latte che risulta dichiarato italiano - sottolinea - e che pertanto le multe pagate dall'Italia alla UE, e poi accollate agli allevatori, sono frutto di truffe e speculazioni che solo gli allevatori multati hanno interesse a far emergere". Per di più in questi giorni, ricorda Giaretta, si è appreso che la Commissione, più di un anno e mezzo fa, "aveva chiarito ai competenti organi del Mipaf, rappresentati all'epoca proprio dall'attuale ministro Catania, che le modalità con le quali lo Stato ha imputato le multe ai singoli allevatori, penalizzando le aziende del nord, sono incompatibili con la normativa UE, ma il Ministero a tutt'oggi non ne ha ancora preso atto, lasciando che gli allevatori continuino pagare per colpe non loro". Per il Cospa "é veramente ora di fare chiarezza e quindi ben venga la richiesta della Commissione! Speriamo solo che il Governo Monti e la Commissione UE - conclude Giaretta - abbiano veramente il coraggio di farla, chiarezza, poiché gli allevatori, che sono i veri truffati di tutta questa assurda situazione, non intendono più passare per truffatori e chiedono che venga finalmente fatta giustizia".
QUOTE LATTE: GIARETTA (COSPA), CONTENTI SE UE FA CHIAREZZA
VENEZIA, 13 FEB - "Se la UE vuole fare chiarezza, siamo i primi a plaudire": lo dice Mauro Giaretta, portavoce dei Comitati degli allevatori del Veneto, gli stessi che a Vancimuglio gettarono letame per la battaglia delle quote latte. "In questi ultimi mesi l'Arma dei Carabinieri ha comprovato, senza più possibilità di smentita, che le mucche presenti sui nostri territori non possono aver fatto tutto il latte che risulta dichiarato italiano - sottolinea - e che pertanto le multe pagate dall'Italia alla UE, e poi accollate agli allevatori, sono frutto di truffe e speculazioni che solo gli allevatori multati hanno interesse a far emergere". Per di più in questi giorni, ricorda Giaretta, si è appreso che la Commissione, più di un anno e mezzo fa, "aveva chiarito ai competenti organi del Mipaf, rappresentati all'epoca proprio dall'attuale ministro Catania, che le modalità con le quali lo Stato ha imputato le multe ai singoli allevatori, penalizzando le aziende del nord, sono incompatibili con la normativa UE, ma il Ministero a tutt'oggi non ne ha ancora preso atto, lasciando che gli allevatori continuino pagare per colpe non loro". Per il Cospa "é veramente ora di fare chiarezza e quindi ben venga la richiesta della Commissione! Speriamo solo che il Governo Monti e la Commissione UE - conclude Giaretta - abbiano veramente il coraggio di farla, chiarezza, poiché gli allevatori, che sono i veri truffati di tutta questa assurda situazione, non intendono più passare per truffatori e chiedono che venga finalmente fatta giustizia".