VENEZIA, 7 MAR - "Il pudore non copre una realtà vergognosa: non citare esplicitamente il vino tra i prodotti da tassare per finanziare il personale scolastico non esime questo prodotto, il nostro prodotto di punta nell'export e nell'immagine del made in Italy, dal rischio di dover versare una nuova imposta: è una vicenda che ricorda molto la storiella del martello utilizzato per punire la moglie spiaccicando i gioielli di famiglia. Per dirlo in chiaro: è un'ulteriore passo sulla via del suicidio del nostro Paese, compiuto penalizzando ciò che vale". Franco Manzato, assessore all'agricoltura del Veneto, non risparmia le critiche al tentativo parlamentare di far cassa sulla produzione vinicola "e dunque sulla pelle degli agricoltori, secondo una logica mostruosa: gli imprenditori agricoli non possono protestare; se lo fanno non guadagnano; non sono tutelati e, di questi tempi, pur essendo vittime della crisi economica, sono pure additati come coloro che aumentano i prezzi dei prodotti, che invece sono pagati loro di meno e arrivano al banco di vendita con listini anche decuplicati perché la speculazione insiste nel fare cassa su chi lavora. Tra l'altro l'esempio del martello è persino improprio, perché chi lo impugna penalizza sì l'economia nazionale, ma martella i beni altrui".
REGIONI: VENETO; MANZATO, SOLDI VINO PER PERSONALE SCUOLA
VENEZIA, 7 MAR - "Il pudore non copre una realtà vergognosa: non citare esplicitamente il vino tra i prodotti da tassare per finanziare il personale scolastico non esime questo prodotto, il nostro prodotto di punta nell'export e nell'immagine del made in Italy, dal rischio di dover versare una nuova imposta: è una vicenda che ricorda molto la storiella del martello utilizzato per punire la moglie spiaccicando i gioielli di famiglia. Per dirlo in chiaro: è un'ulteriore passo sulla via del suicidio del nostro Paese, compiuto penalizzando ciò che vale". Franco Manzato, assessore all'agricoltura del Veneto, non risparmia le critiche al tentativo parlamentare di far cassa sulla produzione vinicola "e dunque sulla pelle degli agricoltori, secondo una logica mostruosa: gli imprenditori agricoli non possono protestare; se lo fanno non guadagnano; non sono tutelati e, di questi tempi, pur essendo vittime della crisi economica, sono pure additati come coloro che aumentano i prezzi dei prodotti, che invece sono pagati loro di meno e arrivano al banco di vendita con listini anche decuplicati perché la speculazione insiste nel fare cassa su chi lavora. Tra l'altro l'esempio del martello è persino improprio, perché chi lo impugna penalizza sì l'economia nazionale, ma martella i beni altrui".