VENEZIA, 15 MAR - L'assessore all'agricoltura del Veneto, Franco Manzato, è d'accordo con il ministro dell' agricoltura Corrado Clini sulla necessità di "una riflessione seria sugli ogm" ma perché sia tale deve tratta "degli interessi dell'agricoltura e della ricerca nazionale", lasciando fuori quelli "delle multinazionali". Manzato si chiede se sia da privilegiare un futuro "che dà immagine e profitto alle imprese agricole e al made in Italy, oppure pensiamo che il settore produttivo sia una variabile indipendente rispetto alle multinazionali sementiere, che fanno in borsa i prezzi delle commodities, e all'agroalimentare, il cui unico interesse è pagare poco le materie prime, dovunque provengano, e vendere a caro prezzo i prodotti lavorati?". L'assessore veneto non boccia però una nostra ricerca e produzione Ogm: "potrebbe esserci utile - dice -: in Italia ci sono molti terreni incolti e abbandonati per i quali potrebbe essere utile ricercare e sperimentare coltivazioni specifiche che consentano la manutenzione del suolo, con produzione di biomasse utili a scopi non alimentari. Se invece - osserva - vogliamo gli Ogm a scopo alimentare, è bene che sappiamo che nel resto del mondo se ne producono già e a poco prezzo, e che produrli qui non sarebbe mai conveniente". Inserendosi nel dibattito europeo sugli Ogm , l'assessore veneto ricorda che "la via italiana, politicamente parlando, è già stata tracciata unanimemente dalle Regioni che sono tutte d'accordo per non aprire a questa che finisce per essere una pura e semplice imposizione, che potrebbe fare comodo solo, e momentaneamente, a qualche proprietario di grandi latifondi".
OGM: MANZATO A CLINI,RIFLESSIONE SERIA SENZA MULTINAZIONALI
VENEZIA, 15 MAR - L'assessore all'agricoltura del Veneto, Franco Manzato, è d'accordo con il ministro dell' agricoltura Corrado Clini sulla necessità di "una riflessione seria sugli ogm" ma perché sia tale deve tratta "degli interessi dell'agricoltura e della ricerca nazionale", lasciando fuori quelli "delle multinazionali". Manzato si chiede se sia da privilegiare un futuro "che dà immagine e profitto alle imprese agricole e al made in Italy, oppure pensiamo che il settore produttivo sia una variabile indipendente rispetto alle multinazionali sementiere, che fanno in borsa i prezzi delle commodities, e all'agroalimentare, il cui unico interesse è pagare poco le materie prime, dovunque provengano, e vendere a caro prezzo i prodotti lavorati?". L'assessore veneto non boccia però una nostra ricerca e produzione Ogm: "potrebbe esserci utile - dice -: in Italia ci sono molti terreni incolti e abbandonati per i quali potrebbe essere utile ricercare e sperimentare coltivazioni specifiche che consentano la manutenzione del suolo, con produzione di biomasse utili a scopi non alimentari. Se invece - osserva - vogliamo gli Ogm a scopo alimentare, è bene che sappiamo che nel resto del mondo se ne producono già e a poco prezzo, e che produrli qui non sarebbe mai conveniente". Inserendosi nel dibattito europeo sugli Ogm , l'assessore veneto ricorda che "la via italiana, politicamente parlando, è già stata tracciata unanimemente dalle Regioni che sono tutte d'accordo per non aprire a questa che finisce per essere una pura e semplice imposizione, che potrebbe fare comodo solo, e momentaneamente, a qualche proprietario di grandi latifondi".