TREVISO, 19 MAR - "Non vogliamo perdere il modello europeo di welfare che anzi va rinsaldato ed esportato. Non è una buona società quella che pensa all'economia ma non alle persone più fragili. E' una buona società quella che sa che per non perdere il modello di welfare europeo si devono conciliare economia e bisogni delle persone più fragili". Questo uno dei passaggi dell'intervento di Remo Sernagiotto, Assessore alle politiche sociali della Regione Veneto e Presidente delle rete europea Elisan che riunisce i responsabili politici delle politiche sociali di oltre 1.200 tra Città e Regioni d'Europa, all'apertura dei lavori della prima giornata del convegno internazionale che si svolge al Palazzo dei Trecento di Treviso, e che mette al centro un confronto a tutto campo sulle politiche sociali in Europa. "Da quando un anno e mezzo fa sono stato eletto Presidente della rete europea per le politiche sociali Elisan - ha detto Sernagiotto - è stato fatto un lavoro importante e comune da parte di tutti i soggetti tanto che il network è stato riconosciuto e finanziato dall'Unione Europea". Secondo l'Assessore, l'integrazione sociosanitaria è la caratteristica vincente del sistema di assistenza del Veneto perché è proprio sulla parte dell'integrazione che poggiano le risposte in termini di 'buona vita' da dare ai temi della non autosufficienza e della disabilità (con l'integrazione scolastica prima e poi l'inserimento sociale e lavorativo). "Dobbiamo costruire politiche - ha detto - che tengano conto delle risorse. E una di queste politiche è il fare rete in Europa per superare le difficoltà comuni e fare buon uso delle soluzioni e delle esperienze positive fatte da noi come Veneto (e sono tante) ma anche imparare dai nostri vicini. Dopo il tempo dell'individualismo, l'Europa deve accoglierne uno nuovo, il tempo delle relazioni, della chiarezza dei rapporti, della condivisione di progetti". Sulla non autosufficienza, Sernagiotto si è soffermato in modo specifico sottolineando che l'attenzione sarà rivolta al grande spazio d'intervento esistente tra autosufficienza e non autosufficienza e cioé per le forme parziali di non autosufficienza sulle quali i servizi e le politiche possono intervenire con forme di sostegno, con l'aumento dei servizi domiciliari (i servizi dovrebbero essere il 65% domiciliari), con servizi di riabilitazioni più economici che libererebbero risorse per le politiche del lavoro a favore dei giovani e dei disabili. "L'Europa - ha concluso Sernagiotto - non vuol perdere nulla di ciò che ha costruito per le politiche sociali dal dopoguerra ad oggi; dobbiamo ora correggerlo, migliorarlo, politiche più incisive per una 'buona vita' delle persone fragili ma anche più incisive nello spendere meno".
SOCIALE: SERNAGIOTTO, CONCILIARE ECONOMIA E BISOGNI PERSONE
TREVISO, 19 MAR - "Non vogliamo perdere il modello europeo di welfare che anzi va rinsaldato ed esportato. Non è una buona società quella che pensa all'economia ma non alle persone più fragili. E' una buona società quella che sa che per non perdere il modello di welfare europeo si devono conciliare economia e bisogni delle persone più fragili". Questo uno dei passaggi dell'intervento di Remo Sernagiotto, Assessore alle politiche sociali della Regione Veneto e Presidente delle rete europea Elisan che riunisce i responsabili politici delle politiche sociali di oltre 1.200 tra Città e Regioni d'Europa, all'apertura dei lavori della prima giornata del convegno internazionale che si svolge al Palazzo dei Trecento di Treviso, e che mette al centro un confronto a tutto campo sulle politiche sociali in Europa. "Da quando un anno e mezzo fa sono stato eletto Presidente della rete europea per le politiche sociali Elisan - ha detto Sernagiotto - è stato fatto un lavoro importante e comune da parte di tutti i soggetti tanto che il network è stato riconosciuto e finanziato dall'Unione Europea". Secondo l'Assessore, l'integrazione sociosanitaria è la caratteristica vincente del sistema di assistenza del Veneto perché è proprio sulla parte dell'integrazione che poggiano le risposte in termini di 'buona vita' da dare ai temi della non autosufficienza e della disabilità (con l'integrazione scolastica prima e poi l'inserimento sociale e lavorativo). "Dobbiamo costruire politiche - ha detto - che tengano conto delle risorse. E una di queste politiche è il fare rete in Europa per superare le difficoltà comuni e fare buon uso delle soluzioni e delle esperienze positive fatte da noi come Veneto (e sono tante) ma anche imparare dai nostri vicini. Dopo il tempo dell'individualismo, l'Europa deve accoglierne uno nuovo, il tempo delle relazioni, della chiarezza dei rapporti, della condivisione di progetti". Sulla non autosufficienza, Sernagiotto si è soffermato in modo specifico sottolineando che l'attenzione sarà rivolta al grande spazio d'intervento esistente tra autosufficienza e non autosufficienza e cioé per le forme parziali di non autosufficienza sulle quali i servizi e le politiche possono intervenire con forme di sostegno, con l'aumento dei servizi domiciliari (i servizi dovrebbero essere il 65% domiciliari), con servizi di riabilitazioni più economici che libererebbero risorse per le politiche del lavoro a favore dei giovani e dei disabili. "L'Europa - ha concluso Sernagiotto - non vuol perdere nulla di ciò che ha costruito per le politiche sociali dal dopoguerra ad oggi; dobbiamo ora correggerlo, migliorarlo, politiche più incisive per una 'buona vita' delle persone fragili ma anche più incisive nello spendere meno".