VENEZIA, 6 APR - Il futuro della Lega dopo le dimissioni di Umberto Bossi da segretario "lo deciderà il congresso". Lo sostiene il governatore del Veneto Luca Zaia, che fin da ora si chiama fuori da eventuali incarichi nel partito: "escluso una mia candidatura - ha detto oggi - perché non ho nessuna velleità, sono una persona responsabile. Il presidente di una Regione non ha tempo per fare altre cose, specie se ci sono 150mila disoccupati che bussano alla sua porta". Zaia non vede però fratture tra leghisti veneti e lombardi, ed auspica una crescita del movimento nella sua regione. "In passato - osserva - era facile vedere una Lombardia più forte, perché oggettivamente più vicina al leader e fondatore. Ma non c'é mai stato un Veneto di serie B; non dobbiamo pensare di tornare indietro, alla Liga, ma ad andare avanti, all'alleanza con la Lombardia e con le altre realtà federate". "La stagione dei congressi oltre a creare correnti - rileva Zaia - deve portare ad un organismo forte, ad una segreteria forte". Sull'investitura di Maroni Zaia frena, ricordando che lo stesso ex ministro dell'Interno ha detto che "se Bossi si dovesse candidare sarebbe il primo a votarlo". "Non c'é nessuna fretta - aggiunge Zaia - i tempi della partita sono diversi da quelli degli spalti".
LEGA: ZAIA; FUTURO E' NEL CONGRESSO, IO FACCIO GOVERNATORE
VENEZIA, 6 APR - Il futuro della Lega dopo le dimissioni di Umberto Bossi da segretario "lo deciderà il congresso". Lo sostiene il governatore del Veneto Luca Zaia, che fin da ora si chiama fuori da eventuali incarichi nel partito: "escluso una mia candidatura - ha detto oggi - perché non ho nessuna velleità, sono una persona responsabile. Il presidente di una Regione non ha tempo per fare altre cose, specie se ci sono 150mila disoccupati che bussano alla sua porta". Zaia non vede però fratture tra leghisti veneti e lombardi, ed auspica una crescita del movimento nella sua regione. "In passato - osserva - era facile vedere una Lombardia più forte, perché oggettivamente più vicina al leader e fondatore. Ma non c'é mai stato un Veneto di serie B; non dobbiamo pensare di tornare indietro, alla Liga, ma ad andare avanti, all'alleanza con la Lombardia e con le altre realtà federate". "La stagione dei congressi oltre a creare correnti - rileva Zaia - deve portare ad un organismo forte, ad una segreteria forte". Sull'investitura di Maroni Zaia frena, ricordando che lo stesso ex ministro dell'Interno ha detto che "se Bossi si dovesse candidare sarebbe il primo a votarlo". "Non c'é nessuna fretta - aggiunge Zaia - i tempi della partita sono diversi da quelli degli spalti".