VENEZIA, 13 LUG - Una donna mantovana di 34 anni è morta durante un intervento di bendaggio gastrico finalizzato a dimagrire in una clinica e sulla vicenda la procura della Repubblica di Verona ha aperto un'inchiesta, iscrivendo nel registro degli indagati come atto dovuto alcuni medici. La morte è avvenuta alcuni giorni fa in seguito a un arresto cardiocircolatorio della paziente, che pare soffrisse di ipertensione, durante l'intervento in laparoscopia per ragioni che saranno chiarite dall'autopsia.
A chiedere che sia fatta chiarezza sulla morte della moglie, madre di due bimbe, è stato il marito che si è rivolto ai carabinieri. Anche i vertici della clinica si erano subito attivati per segnalare la morte agli organi competenti. Sulla vicenda è intanto intervenuto il presidente della Sicob (società italiana di chirurgia dell'obesità e delle malattie metaboliche), il prof. Marcello Lucchese, di Firenze, che ha espresso vicinanza alla famiglia della donna ma evidenziato "come episodi drammatici come questo non possano però mettere in discussione il valore e la sicurezza degli interventi di chirurgia dell'obesità".
"La chirurgia bariatrica volta a migliorare se non guarire la sindrome metabolica presente nell'obesità grave - ha rilevato -, non può e non deve essere vista come una scelta per fini estetici, ma come un vero e proprio strumento molto spesso indispensabile per salvare spesso la vita agli individui obesi, che soltanto nel nostro Paese hanno ormai toccato la soglia dei 6 milioni, il 10% della popolazione". "Sono molteplici i problemi che affrontano questi pazienti nella quotidianità - conclude Marcello Lucchese -, senza contare che l'obesità porta con sé diverse malattie invalidanti, come il diabete, che riducono sensibilmente la qualità di vita. Di questi individui, almeno un milione potrebbe risolvere efficacemente i propri problemi di salute con interventi di chirurgia cosiddetta bariatrica (per ottenere una forte riduzione di peso scongiurandone le conseguenze). Ma solo poco più di 7.000 persone vengono operate ogni anno".
SANITA':OPERAZIONE BENDAGGIO GASTRICO,MUORE DONNA;INCHIESTA PRESIDENTE SICOB
VENEZIA, 13 LUG - Una donna mantovana di 34 anni è morta durante un intervento di bendaggio gastrico finalizzato a dimagrire in una clinica e sulla vicenda la procura della Repubblica di Verona ha aperto un'inchiesta, iscrivendo nel registro degli indagati come atto dovuto alcuni medici. La morte è avvenuta alcuni giorni fa in seguito a un arresto cardiocircolatorio della paziente, che pare soffrisse di ipertensione, durante l'intervento in laparoscopia per ragioni che saranno chiarite dall'autopsia.
A chiedere che sia fatta chiarezza sulla morte della moglie, madre di due bimbe, è stato il marito che si è rivolto ai carabinieri. Anche i vertici della clinica si erano subito attivati per segnalare la morte agli organi competenti. Sulla vicenda è intanto intervenuto il presidente della Sicob (società italiana di chirurgia dell'obesità e delle malattie metaboliche), il prof. Marcello Lucchese, di Firenze, che ha espresso vicinanza alla famiglia della donna ma evidenziato "come episodi drammatici come questo non possano però mettere in discussione il valore e la sicurezza degli interventi di chirurgia dell'obesità".
"La chirurgia bariatrica volta a migliorare se non guarire la sindrome metabolica presente nell'obesità grave - ha rilevato -, non può e non deve essere vista come una scelta per fini estetici, ma come un vero e proprio strumento molto spesso indispensabile per salvare spesso la vita agli individui obesi, che soltanto nel nostro Paese hanno ormai toccato la soglia dei 6 milioni, il 10% della popolazione". "Sono molteplici i problemi che affrontano questi pazienti nella quotidianità - conclude Marcello Lucchese -, senza contare che l'obesità porta con sé diverse malattie invalidanti, come il diabete, che riducono sensibilmente la qualità di vita. Di questi individui, almeno un milione potrebbe risolvere efficacemente i propri problemi di salute con interventi di chirurgia cosiddetta bariatrica (per ottenere una forte riduzione di peso scongiurandone le conseguenze). Ma solo poco più di 7.000 persone vengono operate ogni anno".