SALERNO, 17 LUG - Un' evasione fiscale per 95 milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza nell'ambito di un'inchiesta per l'utilizzo di false fatture, che vede coinvolte varie imprese edili del Vallo di Diano nel Salernitano operanti nel Nord-Est. L'indagine ha consentito di individuare un imprenditore originario di Padula (Salerno), che operava nel territorio di Camisano Vicentino, le cui aziende, nonostante il notevole giro di affari, risultavano sistematicamente in perdita dal 2005 e, per questo in una posizione creditoria nei confronti dell'Erario, attraverso l'utilizzo di false fatture. Le successive indagini svolte dalle fiamme gialle hanno confermato che un imprenditore vicentino, dietro il pagamento di un congruo corrispettivo, aveva ceduto ad altri imprenditori, tra cui il collega originario del salernitano, interi bollettari di fatture "in bianco" recanti l'intestazione ed il timbro della propria azienda. I documenti venivano poi compilati dagli utilizzatori nella parte riguardante le fittizie prestazioni di servizio ricevute e gli importi corrisposti, comprensivi di Iva, a seconda delle necessità di ciascuna azienda di "aggiustare" ad hoc la propria dichiarazione fiscale.
FISCO: GDF SCOPRE EVASIONE DA 95 MLN EURO NEL SALERNITANO
SALERNO, 17 LUG - Un' evasione fiscale per 95 milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza nell'ambito di un'inchiesta per l'utilizzo di false fatture, che vede coinvolte varie imprese edili del Vallo di Diano nel Salernitano operanti nel Nord-Est. L'indagine ha consentito di individuare un imprenditore originario di Padula (Salerno), che operava nel territorio di Camisano Vicentino, le cui aziende, nonostante il notevole giro di affari, risultavano sistematicamente in perdita dal 2005 e, per questo in una posizione creditoria nei confronti dell'Erario, attraverso l'utilizzo di false fatture. Le successive indagini svolte dalle fiamme gialle hanno confermato che un imprenditore vicentino, dietro il pagamento di un congruo corrispettivo, aveva ceduto ad altri imprenditori, tra cui il collega originario del salernitano, interi bollettari di fatture "in bianco" recanti l'intestazione ed il timbro della propria azienda. I documenti venivano poi compilati dagli utilizzatori nella parte riguardante le fittizie prestazioni di servizio ricevute e gli importi corrisposti, comprensivi di Iva, a seconda delle necessità di ciascuna azienda di "aggiustare" ad hoc la propria dichiarazione fiscale.