VENEZIA, 11 SET - L'azienda Afv Acciaierie Beltrame Spa conferma la decisione di chiudere lo stabilimento di Porto Marghera. L'interruzione della produzione è, spiega, irreversibile. A nulla sono valsi gli incontri dei giorni scorsi con il prefetto di Venezia Cuttaia, gli assessori D'Anna e Paruzzolo, i rappresentanti sindacali e Confindustria. "Pur avendo tentato in tutti i modi di rilanciare lo stabilimento, predisponendo tra l'altro un piano di investimenti che avrebbe dovuto vedere impegnati circa 6 mln di euro nel biennio tra il 2011 e il 2013 - spiega Afv in una nota - Acciaierie Beltrame considera impossibile l'ottenimento del pareggio di bilancio in una situazione congiunturale che, almeno per quanto riguarda il settore dell'acciaio, non accenna a migliorare, anche a causa della concorrenza degli impianti dell'estremo oriente". "Il risultato di questa situazione ormai economicamente insostenibile - aggiunge - è che, solo nel primo semestre 2012, contrariamente alle aspettative, l'impianto di Porto Marghera ha dovuto registrare un'ulteriore flessione del 20-30% nel settore 'movimento terra' con un conto economico che ha consuntivato perdite per 3 mln". Per ridurre il più possibile l'impatto sociale derivante dalla chiusura dell'impianto e per valutare eventuali future manifestazioni di interesse da parte di imprenditori industriali, l'azienda ha confermato la disponibilità "a sospendere la procedura di mobilità e ad attivare la procedura di cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività con gestione biennale".
CRISI: MARGHERA; ACCIAIERIE BELTRAME,INTERRUZIONE PRODUZIONE
VENEZIA, 11 SET - L'azienda Afv Acciaierie Beltrame Spa conferma la decisione di chiudere lo stabilimento di Porto Marghera. L'interruzione della produzione è, spiega, irreversibile. A nulla sono valsi gli incontri dei giorni scorsi con il prefetto di Venezia Cuttaia, gli assessori D'Anna e Paruzzolo, i rappresentanti sindacali e Confindustria. "Pur avendo tentato in tutti i modi di rilanciare lo stabilimento, predisponendo tra l'altro un piano di investimenti che avrebbe dovuto vedere impegnati circa 6 mln di euro nel biennio tra il 2011 e il 2013 - spiega Afv in una nota - Acciaierie Beltrame considera impossibile l'ottenimento del pareggio di bilancio in una situazione congiunturale che, almeno per quanto riguarda il settore dell'acciaio, non accenna a migliorare, anche a causa della concorrenza degli impianti dell'estremo oriente". "Il risultato di questa situazione ormai economicamente insostenibile - aggiunge - è che, solo nel primo semestre 2012, contrariamente alle aspettative, l'impianto di Porto Marghera ha dovuto registrare un'ulteriore flessione del 20-30% nel settore 'movimento terra' con un conto economico che ha consuntivato perdite per 3 mln". Per ridurre il più possibile l'impatto sociale derivante dalla chiusura dell'impianto e per valutare eventuali future manifestazioni di interesse da parte di imprenditori industriali, l'azienda ha confermato la disponibilità "a sospendere la procedura di mobilità e ad attivare la procedura di cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività con gestione biennale".