PADOVA, 11 OTT - "Anni di lavoro per affermare i diritti universali dei Minori buttati al vento proprio da quanti sono preposti al controllo della loro applicazione": è il commento di Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l'Infanzia, rispetto alla vicenda del ragazzino che è stato prelevato da scuola dalla polizia. "Esistono regole - dice in una nota - che travalicano le norme scritte e che appartengono alla logica del buonsenso e del rispetto naturale dovuto ai bambini, che stando alle immagini divulgate dalla trasmissione 'Chi l'ha visto?' sono state deprecabilmente disattese". Il presidente dell'Osservatorio, nel dichiararsi "sdegnato", chiede al prefetto Antonio Manganelli, capo della Polizia, "del quale conosco personalmente lo spessore e la sensibilità, di voler provvedere all'individuazione degli uomini che hanno eseguito quanto disposto dalla magistratura, ma in spregio alla Dichiarazione Universale sui Diritti del Fanciullo, e intraprendere provvedimenti volti a risarcire il danno emotivo irreversibilmente e indiscutibilmente cagionato al piccolino. Il suo gesto - conclude - attenuerebbe, seppur lievemente, gli effetti di un'azione incivile e da non affidarsi mai più a simili esecutori".
BIMBO PADOVA: MARZIALE, INTERVENGA CAPO POLIZIA
PADOVA, 11 OTT - "Anni di lavoro per affermare i diritti universali dei Minori buttati al vento proprio da quanti sono preposti al controllo della loro applicazione": è il commento di Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l'Infanzia, rispetto alla vicenda del ragazzino che è stato prelevato da scuola dalla polizia. "Esistono regole - dice in una nota - che travalicano le norme scritte e che appartengono alla logica del buonsenso e del rispetto naturale dovuto ai bambini, che stando alle immagini divulgate dalla trasmissione 'Chi l'ha visto?' sono state deprecabilmente disattese". Il presidente dell'Osservatorio, nel dichiararsi "sdegnato", chiede al prefetto Antonio Manganelli, capo della Polizia, "del quale conosco personalmente lo spessore e la sensibilità, di voler provvedere all'individuazione degli uomini che hanno eseguito quanto disposto dalla magistratura, ma in spregio alla Dichiarazione Universale sui Diritti del Fanciullo, e intraprendere provvedimenti volti a risarcire il danno emotivo irreversibilmente e indiscutibilmente cagionato al piccolino. Il suo gesto - conclude - attenuerebbe, seppur lievemente, gli effetti di un'azione incivile e da non affidarsi mai più a simili esecutori".