VENEZIA, 11 OTT - "Non ho ancora recuperato il testo ufficiale del provvedimento, per cui continuo a credere e sperare che si tratti di un errore, senza abbandonarmi a retropensieri. Se così, però, non fosse, la situazione grida allo scandalo". E' questo il commento del vicesindaco di Venezia, Sandro Simionato, di fronte alla notizia data dal 'Corriere della Sera' e dalla 'Nuova Venezia', della possibile retromarcia del Governo sulla concessione della parte demaniale dell'Arsenale al Comune di Venezia. "Non esiste - prosegue Simionato - che si faccia retromarcia di fronte a un impegno preso da Stato e Governo poco più di un mese fa, anche perché la città sarebbe privata di un bene assolutamente suo, a disposizione dei cittadini e riguardo al quale si ribadisce che solo il Comune può essere garante degli interessi della generalità. Sappiamo la situazione drammatica che sta attraversando il Paese, ma se la notizia fosse vera, ci sarebbe solo da arrabbiarsi, perché la città non si meriterebbe un simile trattamento".
VENEZIA: VICESINDACO, ARSENALE TORNA STATO? SAREBBE SCANDALO
VENEZIA, 11 OTT - "Non ho ancora recuperato il testo ufficiale del provvedimento, per cui continuo a credere e sperare che si tratti di un errore, senza abbandonarmi a retropensieri. Se così, però, non fosse, la situazione grida allo scandalo". E' questo il commento del vicesindaco di Venezia, Sandro Simionato, di fronte alla notizia data dal 'Corriere della Sera' e dalla 'Nuova Venezia', della possibile retromarcia del Governo sulla concessione della parte demaniale dell'Arsenale al Comune di Venezia. "Non esiste - prosegue Simionato - che si faccia retromarcia di fronte a un impegno preso da Stato e Governo poco più di un mese fa, anche perché la città sarebbe privata di un bene assolutamente suo, a disposizione dei cittadini e riguardo al quale si ribadisce che solo il Comune può essere garante degli interessi della generalità. Sappiamo la situazione drammatica che sta attraversando il Paese, ma se la notizia fosse vera, ci sarebbe solo da arrabbiarsi, perché la città non si meriterebbe un simile trattamento".