VENEZIA, 15 OTT - "E' un gesto di generosità e lungimiranza": Così Paolo Giaretta, 'veterano' della politica, commenta la decisione di Walter Veltroni di non candidarsi che è la sua stessa scelta. "Credo che Veltroni abbia veramente fatto la scommessa della vita sul partito democratico - prosegue - e dimostra con questo gesto di voler aiutare il partito dando una risposta a quella domanda di discontinuità che c'é in larga parte dell'elettorato, mi auguro che in molti seguano il suo esempio". Per Giaretta, entrato in senato nel 1996, quindi vicecapogruppo della Margherita e sottosegretario con Bersani nel secondo governo Prodi, "non è necessario essere in parlamento per essere dei leader politici". "Da tempo - aggiunge - anch'io ho deciso di non ricandidarmi sia perché c'é una regola statutaria da rispettare sia perché penso di aver dato il mio tributo come parlamentare e ho voglia, diciamo così, di fare altro nella vita". "Non è che l'esperienza vada buttata via, è che non ha bisogno di espletarsi soltanto nella vita parlamentare - conclude - il ruolo è quello di pensare, scrivere, dare idee, animare la società civile, si può fare fuori, c'é un lavoro enorme da fare, e se uno non è ascoltato vuol dire che non ha idee né autorevolezza".
PD: VELTRONI; GIARETTA, GESTO GENEROSO, IO NON MI RICANDIDO
VENEZIA, 15 OTT - "E' un gesto di generosità e lungimiranza": Così Paolo Giaretta, 'veterano' della politica, commenta la decisione di Walter Veltroni di non candidarsi che è la sua stessa scelta. "Credo che Veltroni abbia veramente fatto la scommessa della vita sul partito democratico - prosegue - e dimostra con questo gesto di voler aiutare il partito dando una risposta a quella domanda di discontinuità che c'é in larga parte dell'elettorato, mi auguro che in molti seguano il suo esempio". Per Giaretta, entrato in senato nel 1996, quindi vicecapogruppo della Margherita e sottosegretario con Bersani nel secondo governo Prodi, "non è necessario essere in parlamento per essere dei leader politici". "Da tempo - aggiunge - anch'io ho deciso di non ricandidarmi sia perché c'é una regola statutaria da rispettare sia perché penso di aver dato il mio tributo come parlamentare e ho voglia, diciamo così, di fare altro nella vita". "Non è che l'esperienza vada buttata via, è che non ha bisogno di espletarsi soltanto nella vita parlamentare - conclude - il ruolo è quello di pensare, scrivere, dare idee, animare la società civile, si può fare fuori, c'é un lavoro enorme da fare, e se uno non è ascoltato vuol dire che non ha idee né autorevolezza".