VENEZIA, 10 DIC - "L'azienda non ha fornito elementi concreti rispetto a quanto concordato con il ministero il 27 novembre scorso, facendo mancare misure concrete riguardo al piano industriale e ai relativi investimenti". Le Segreterie Filctem, Femca e Uilcem motivano così le otto ore di sciopero di oggi degli operai della Pilkington di Porto Marghera, con presidio mattutino davanti all'azienda, il blocco della portineria e il corteo per raggiungere la vicina Venezia. Quegli investimenti, spiegano, erano "utili a salvaguardare tutti i posti di lavoro alla Pilkington di Marghera". I sindacati "giudicano negativamente le aperture che l'azienda ha fatto fin qui e insufficienti per garantire un rilancio produttivo del sito locale e per garantire allo stesso e a tutti i dipendenti un futuro occupazionale certo e duraturo". E' evidente, proseguono che "queste scelte sono dettate da una strategia aziendale che mira a tagliare fuori dal piano complessivo di sviluppo italiano lo stabilimento di Porto Marghera, determinando così un percorso che privilegia gli altri siti per la produzione del vetro per l'edilizia e una loro continuità produttiva".
LAVORO: SCIOPERO PILKINGTON; SINDACATI, INVESTIMENTI MANCATI
VENEZIA, 10 DIC - "L'azienda non ha fornito elementi concreti rispetto a quanto concordato con il ministero il 27 novembre scorso, facendo mancare misure concrete riguardo al piano industriale e ai relativi investimenti". Le Segreterie Filctem, Femca e Uilcem motivano così le otto ore di sciopero di oggi degli operai della Pilkington di Porto Marghera, con presidio mattutino davanti all'azienda, il blocco della portineria e il corteo per raggiungere la vicina Venezia. Quegli investimenti, spiegano, erano "utili a salvaguardare tutti i posti di lavoro alla Pilkington di Marghera". I sindacati "giudicano negativamente le aperture che l'azienda ha fatto fin qui e insufficienti per garantire un rilancio produttivo del sito locale e per garantire allo stesso e a tutti i dipendenti un futuro occupazionale certo e duraturo". E' evidente, proseguono che "queste scelte sono dettate da una strategia aziendale che mira a tagliare fuori dal piano complessivo di sviluppo italiano lo stabilimento di Porto Marghera, determinando così un percorso che privilegia gli altri siti per la produzione del vetro per l'edilizia e una loro continuità produttiva".