Il Consiglio regionale del Veneto ha deciso, con voto unanime, di conferire una medaglia d'oro al merito alla città di Padova dove, tra l'altro il 3 novembre del 1918, con entrata in vigore il 4, a Villa Giusti venne firmato l'armistizio con l'Austria-Ungheria. Il conferimento a Padova della medaglia d'oro al merito è legato all'attività di sanità pubblica ovvero per quanto fatto nel campo didattico e assistenziale durante la Grande Guerra. "L'approvazione all'unanimità della Mozione - rileva Claudio Sinigaglia (Pd) -, di cui sono primo firmatario, sottoscritta da tutto il Gruppo consiliare Pd, e poi, trasversalmente, da altri colleghi" rientra "nell'ambito delle celebrazioni per il Centenario della fine del conflitto. Credo - rileva - che questo sia un riconoscimento doveroso. Negli anni del conflitto, Padova assunse infatti il ruolo di 'città ospedale': vennero ricoverati e assistiti complessivamente 170mila feriti, provenienti soprattutto dai fronti del Vicentino, del Trentino e del Carso, e allestiti migliaia di posti letto, fino a 14mila, dislocati tra gli ospedali di Santa Giustina, Santa Croce, scuola Selvatico, Civile, Seminario, scuola Ardigò, scuola Arria, Reggia Carrarese, Istituto Camerini Rossi e Fatebenefratelli".
GRANDE GUERRA; A PADOVA LA MEDAGLIA D'ORO
Il Consiglio regionale del Veneto ha deciso, con voto unanime, di conferire una medaglia d'oro al merito alla città di Padova dove, tra l'altro il 3 novembre del 1918, con entrata in vigore il 4, a Villa Giusti venne firmato l'armistizio con l'Austria-Ungheria. Il conferimento a Padova della medaglia d'oro al merito è legato all'attività di sanità pubblica ovvero per quanto fatto nel campo didattico e assistenziale durante la Grande Guerra. "L'approvazione all'unanimità della Mozione - rileva Claudio Sinigaglia (Pd) -, di cui sono primo firmatario, sottoscritta da tutto il Gruppo consiliare Pd, e poi, trasversalmente, da altri colleghi" rientra "nell'ambito delle celebrazioni per il Centenario della fine del conflitto. Credo - rileva - che questo sia un riconoscimento doveroso. Negli anni del conflitto, Padova assunse infatti il ruolo di 'città ospedale': vennero ricoverati e assistiti complessivamente 170mila feriti, provenienti soprattutto dai fronti del Vicentino, del Trentino e del Carso, e allestiti migliaia di posti letto, fino a 14mila, dislocati tra gli ospedali di Santa Giustina, Santa Croce, scuola Selvatico, Civile, Seminario, scuola Ardigò, scuola Arria, Reggia Carrarese, Istituto Camerini Rossi e Fatebenefratelli".