Mirati e speciali servizi operativi hanno consentito ai Carabinieri del Reparto Forestale di infliggere un duro colpo a chi utilizza nell’attività venatoria mezzi vietati, ancora purtroppo pratica illecita molto diffusa. Nel corso dei controlli effettuati nei comuni di Piombino Dese, Piazzola sul Brenta, Carmignano di Brenta, Curtarolo, Villafranca Padovana, Lozzo Atestino, Campodoro, sono state denunciati sei cacciatori colti in flagranza di reato nell’utilizzo di richiami elettroacustici, apparecchi la cui detenzione ed utilizzo è vietato quando da ausilio all’attività venatoria. Sotto sequestro sono andati cinque fucili, sei richiami vietati e numerosi capi di uccelli abbattuti. In un caso un cacciatore è stato denunciato per aver abbattuto specie rigorosamente protette come il Migliarino di palude, tutelato dalla Convenzione di Berna e dalla Legge 157/1992. L’operazione, coordinata dal Gruppo Carabinieri Forestale di Padova, ha coinvolto i militari di tutte le quattro Stazioni dipendenti dei quali alcuni, in abiti civili, si sono nascosti nella vegetazione per osservare i fatti poi successivamente contestati. Attraverso un approfondito controllo del territorio con finalità preventive nelle aree dove storicamente si registra una maggiore attività di caccia, ha avuto origine questa operazione di repressione a tutela dell’avifauna selvatica migratoria. Gli uccelli migratori infatti sono soliti percorrere rotte ben precise che si ripetono due volte l’anno. Nel periodo fra ottobre e novembre compiono un viaggio che ha inizio nel nord Europa e termina in Africa. Nel corso di questa migrazione molte specie sono bersaglio di cacciatori che sono all’interno di capanni ad aspettarli con i fucili carichi. Se è consentito entro certi limiti, l’utilizzo di richiami vivi, ne è invece proibito l’uso di richiami elettroacustici.
CACCIA ILLEGALE NEL TERRITORIO PROVINCIALE
Mirati e speciali servizi operativi hanno consentito ai Carabinieri del Reparto Forestale di infliggere un duro colpo a chi utilizza nell’attività venatoria mezzi vietati, ancora purtroppo pratica illecita molto diffusa. Nel corso dei controlli effettuati nei comuni di Piombino Dese, Piazzola sul Brenta, Carmignano di Brenta, Curtarolo, Villafranca Padovana, Lozzo Atestino, Campodoro, sono state denunciati sei cacciatori colti in flagranza di reato nell’utilizzo di richiami elettroacustici, apparecchi la cui detenzione ed utilizzo è vietato quando da ausilio all’attività venatoria. Sotto sequestro sono andati cinque fucili, sei richiami vietati e numerosi capi di uccelli abbattuti. In un caso un cacciatore è stato denunciato per aver abbattuto specie rigorosamente protette come il Migliarino di palude, tutelato dalla Convenzione di Berna e dalla Legge 157/1992. L’operazione, coordinata dal Gruppo Carabinieri Forestale di Padova, ha coinvolto i militari di tutte le quattro Stazioni dipendenti dei quali alcuni, in abiti civili, si sono nascosti nella vegetazione per osservare i fatti poi successivamente contestati. Attraverso un approfondito controllo del territorio con finalità preventive nelle aree dove storicamente si registra una maggiore attività di caccia, ha avuto origine questa operazione di repressione a tutela dell’avifauna selvatica migratoria. Gli uccelli migratori infatti sono soliti percorrere rotte ben precise che si ripetono due volte l’anno. Nel periodo fra ottobre e novembre compiono un viaggio che ha inizio nel nord Europa e termina in Africa. Nel corso di questa migrazione molte specie sono bersaglio di cacciatori che sono all’interno di capanni ad aspettarli con i fucili carichi. Se è consentito entro certi limiti, l’utilizzo di richiami vivi, ne è invece proibito l’uso di richiami elettroacustici.