Tre medici veneziani sono stati condannati a un anno di reclusione ciascuno, e al pagamento di una provvisionale esecutiva di 320 mila euro, per lesioni colpose gravi nei confronti di un paziente rimasto paralizzato dal bacino in giù.
Gli imputati erano Fausto De Ferra, all'epoca dirigente medico all'ospedale, Lorenza Glorioso, dirigente medico all'ospedale di San Donà di Piave e Federica Orlando, medico nel reparto di neurologia dell'ospedale di San Donà. I fatti risalgono al 2 agosto 2013 quando M.Z., architetto padovano di 66 anni, si reca al pronto soccorso a Jesolo (Venezia) con forti dolori alla schiena.
Stando alle accuse i tre sanitari, in tre momenti diversi, non avrebbero saputo diagnosticare in tempo al paziente un ematoma che con l'andare delle ore ha compresso la colonna vertebrale fino a lesionale il midollo in modo permanente. Le cure e le diagnosi sarebbero state inadeguate, al punto che il paziente ha perso per sempre l'uso delle gambe. La famiglia della parte offesa è rappresentata dall'avvocato Carlo Bermone.
PAZIENTE PADOVANO PARALIZZATO,TRE MEDICI CONDANNATI
Tre medici veneziani sono stati condannati a un anno di reclusione ciascuno, e al pagamento di una provvisionale esecutiva di 320 mila euro, per lesioni colpose gravi nei confronti di un paziente rimasto paralizzato dal bacino in giù.
Gli imputati erano Fausto De Ferra, all'epoca dirigente medico all'ospedale, Lorenza Glorioso, dirigente medico all'ospedale di San Donà di Piave e Federica Orlando, medico nel reparto di neurologia dell'ospedale di San Donà. I fatti risalgono al 2 agosto 2013 quando M.Z., architetto padovano di 66 anni, si reca al pronto soccorso a Jesolo (Venezia) con forti dolori alla schiena.
Stando alle accuse i tre sanitari, in tre momenti diversi, non avrebbero saputo diagnosticare in tempo al paziente un ematoma che con l'andare delle ore ha compresso la colonna vertebrale fino a lesionale il midollo in modo permanente. Le cure e le diagnosi sarebbero state inadeguate, al punto che il paziente ha perso per sempre l'uso delle gambe. La famiglia della parte offesa è rappresentata dall'avvocato Carlo Bermone.