ITALIA-ISRAELE: SCONTRI E PROTESTE A UDINE
"Non si gioca contro chi rappresenta uno Stato genocida e di apartheid come Israele". Con queste parole è partito da piazza della Repubblica il corteo promosso dal Comitato per la Palestina di Udine contro la partita di calcio Italia-Israele valevole per i playoff nella corsa alle qualificazioni ai Mondiali 2026. Ad aprire, gli esponenti della comunità palestinese che hanno denunciato "il genocidio del popolo palestinese" e chiesto "il riconoscimento di uno Stato di Palestina come unica soluzione per il Medio Oriente". Migliaia i partecipanti in corteo. Momenti di tensione però si sono registrati al punto di arrivo della manifestazione, in piazza primo Maggio, dove una parte dei manifestanti ha tentato di sfondare il cordone di polizia per andare oltre con l'intenzione di raggiungere lo stadio. Lanci di oggetti contro le forze dell’ordine, che a petardi e cassonetti dati alle fiamme hanno risposto con piccole cariche di alleggerimento, lanci di lacrimogeni e con l’intervento degli idranti. A seguito degli scontri 15 persone, tutti cittadini comunitari, tra cui 9 uomini e 6 donne , hanno ricevuto un foglio di via dalla città. Due di loro invece sono stati arrestati: per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Negli scontri si sono registrati 11 feriti tra il personale delle forze dell'ordine si tratta di 10 poliziotti e un carabiniere. Quanto alle attività all'interno dello stadio Friuli, nel corso della partita sono state segnalate circa 10 violazioni al regolamento d'uso per aver esposto la bandiera della Palestina, inoltre sono stati deferiti, in stato di libertà, due uomini e una donna che hanno effettuato un'invasione di campo nel corso del match.