SANITÀ ALLO SFASCIO, EDIFICI SEMPRE PIÙ VECCHI
L’incendio in ospedale a Tivoli dove sono morte tre persone accende i riflettori ancora una volta sulle lacune della sanità italiana. Non solo manca il personale sanitario e le condizioni lavorative di un medico in Italia sono nettamente inferiori a quelle di un collega in altro Paese europeo, non bastano le liste d’attesa infinite e i cittadini costretti a rivolgersi a centri privati, a tutto ciò si aggiungono strutture sanitarie vetuste, non in grado di accogliere malati e persone che necessitano di cure.
Nel caso del nosocomio romano si parla di malfunzionamento dei sistemi antincendio ed era già stato classificato dall’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali come tra gli otto peggiori d’Italia non superando nemmeno il livello di tolleranza minima del 10 percento sugli standard ospedalieri. Ma se si guarda altrove emerge che un ospedale su tre non rispetta le norme antincendio vigenti, secondo il report della Fiaso, Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere. Anche Padova su questo fronte non naviga in buone acque.