1° MAGGIO IN PIAZZA A PADOVA, TRA SICUREZZA E PACE
Un richiamo alla pace, un forte appello alla sicurezza sul lavoro, un'occasione di coesione. Il primo maggio a Padova è stato l'occasione per richiamare le migliaia di persone arrivate in piazza dei Signori ai temi più centrali dell'occupazione. Il sindaco di Padova, nonché presidente della Provincia, davanti alle bandiere, i vessilli e gli striscioni dei sindacati, accompagnati dalle note del complesso Primo maggio, ha voluto rimarcare il ruolo centrale, oggi, delle lotte dei lavoratori: per un salario adeguato, ma anche la disparità di genere nel mondo del lavoro, che in Italia registra ancora un gap retributivo tra gli uomini, che in Italia percepiscono mediamente 31 euro all'anno contro i 28.500 delle donne. Dal palco sono intervenuti i segretari dei principali sindacati provinciali, CGIL, CISL e UIL, incontrando le associazioni cittadine che in mattinata avevano deciso di sfilare per le vie della città. Tra tutte le tematiche affrontate, grande importanza è stata dedicata alla sicurezza sul lavoro: "Serve istituire il reato di omicidio sul lavoro", hanno chiesto a gran voce i sindacalisti padovani proprio all'indomani dell'ennesima tragedia, la morte di un operaio trevigiano di 68 anni, colpito da una gru e deceduto nella mattinata del 30 aprile, mentre lavorava a Fiume Veneto.
"Senza un lavoro dignitoso per tutti, non vi è democrazia", ha detto dal palco il vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla. Una presenza importante, quella della Diocesi in piazza perché raramente un vescovo della città ha presenziato alle celebrazioni della festa dei lavoratori.
