21 MILA VISITE ARRETRATE: IL NUOVO PIANO DEL VENETO
Negli ultimi anni, la Regione Veneto ha investito fior di quattrini per cercare di recuperare il tempo perduto, soprattutto durante la pandemia, e smaltire le decine di migliaia di prestazioni sanitarie arretrate, e da allora rimaste in sospeso. Molto si è fatto, ma molto c'è ancora da fare: il primo gennaio 2022 le visite arretrate erano 450 mila, oggi va decisamente meglio ma rimangono circa 21 mila prestazioni in attesa di essere erogate: più di cinquemila con priorità a dieci giorni, oltre ottomila a un mese e la stessa cifra per quelle meno urgenti. A cui vanno aggiunte però anche quelle in galleggiamento, ovvero in pre appuntamento, e quelle prenotate in overbooking. E allora la Regione vara un nuovo piano per aggredire le liste d'attesa e cercare di smaltire l'arretrato: la Giunta regionale ha varato un piano, che prossimamente arriverà in quinta commissione in consiglio a Palazzo Ferro Fini, che prevede ambulatori aperti la sera e nel fine settimana, durata delle ricette allungata e un freno all'intramoenia. Che significa? Che innanzitutto la regione autorizza le aziende sanitarie e ospedaliere e le private accreditate a rimanere aperte anche la sera e nei fine settimana.
Si potrà inoltre ricorrere all'acquisto di prestazioni da parte dei lavoratori dipendenti, nelle vesti di liberi professionisti, per ampliare l'orario di attività dei servizi. In caso di carenza di personale interno, le singole aziende potranno ridurre o sospendere del tutto l'attività intramoenia, per convogliare lavoratori, spazi e macchinari sullo smaltimento delle liste d'attesa. E ci sarà anche un'attenzione particolare per gli over75, per i quali deve essere prevista la massima priorità possibile.