AUTONOMIA, TESTO ALLA CAMERA IN FONDO AL CALENDARIO
L'esame del ddl sull'Autonomia differenziata proseguirà in Aula alla Camera nella settimana del 21 maggio. Il voto definitivo, quello atteso per dare il via libera conclusivo al disegno di legge scritto dal ministro Calderoli, non verrà probabilmente votato in brevissimo tempo, anzi: sia l'autonomia alla Camera, che il premierato al Senato, saranno votate molto probabilmente dopo le elezioni europee. La conferenza dei capigruppo di Montecitorio, infatti, ha stilato il calendario dei lavori della Camera dei Deputati ma ha inserito il provvedimento all'ultimo punto dell'ordine del giorno: così facendo, il ddl sull'Autonomia, salvo che non emergano questioni pregiudiziali da esaminare, sarà discusso e votato solamente dopo il decreto superbonus, la mozione Conte sul Patto di Stabilità e il progetto di legge sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale. Conferenza dei capigruppo che, peraltro, ha già fissato una nuova riunione il 28 maggio per esaminare il calendario di giugno. Il che corrisponde, in sostanza, ad un rinvio.
Lo slittamento a dopo le europee significa una cosa sola: che nessuno in maggioranza ha voluto forzare la mano. Da un latro, nei confronti dell'opposizione, con le migliaia di emendamenti presentati che hanno indotto la maggioranza a non forzare i tempi rischiando di regalare un palcoscenico alle probabili proteste proprio alla vigilia del voto europeo. Dall'altro, all'interno dalle forze stesse di Governo: la premier Meloni ha posticipato il voto sull’autonomia differenziata, riforma che rischia di costarle parecchi consensi nel sud del Paese, e la Lega se l'è messa via accettando che anche il premierato, quasi una moneta di scambio con Fratelli d'Italia, veda posticipato il voto in prima lettura a Palazzo Madama di qualche settimana.
Per la Lega l’essenziale è che il ddl Calderoli non venga modificato da emendamenti, che la Camera confermi il testo così com'è senza rispedirlo indietro al Senato e che il testo diventi legge, così che il ministro Calderoli si possa mettere subito al lavoro sulle Intese con Veneto e Lombardia.