MONTAGNA, I RISCHI SE NON SI È PREPARATI
Mamma, papà ed un bambino piccolo, apparentemente di pochi mesi, su una via ferrata in montagna, senza protezioni ed equipaggiamento. Sta facendo il giro del web un video girato da un escursionista sulla ferrata Bepi Zac, in Trentino, e diffuso dal giornale online "il Dolomiti". Nelle immagini si vede la coppia procedere in modo abbastanza incerto lungo il percorso attrezzato di cresta che dal passo delle Selle procede verso est lungo le cime della Catena di Costabella. Il papà tiene il piccolo di pochi mesi in braccio. Nel video non succede nulla di significativo ma le immagini hanno provocato molte reazioni sui social network e mostrano una certa leggerezza - se non incoscienza - nell'affrontare la montagna.
E se in questo caso, per fortuna, è andato tutto bene, è doveroso ricordare che solo in Veneto, nel corso dell’ultimo anno, il Soccorso Alpino ha effettuato più di mille interventi e portato in salvo circa 1200 persone.
Le cause principali? la caduta, un malore, la perdita di orientamento, lo sfinimento e le condizioni meteo avverse.
Una fatto che denota, tra gli escursionisti, una diffusa improvvisazione, accompagnata spesso dalla mancanza di conoscenza dei propri limiti, dall’assenza di pianificazione del percorso, dei tempi e delle condizioni meteo.
E’ buona prassi prima di andare in montagna, allora, pianificare attentamente il percorso, controllare le previsioni meteo e le informazioni sulle condizioni del sentiero. E’ importante inoltre indossare un abbigliamento adeguato e portare con sé acqua, qualche snack e un kit di pronto soccorso. Infine è meglio comunicare a qualcuno il proprio itinerario.
Piccoli accorgimenti ma che possono fare tutta la differenza del mondo.