PADOVA, CHIESTO IL PROCESSO PER IL PADRE RAPITORE
A tre anni dai fatti, la giustizia è pronta a presentare il conto. Sono quattro, le persone accusate del rapimento del bambino, avvenuto in pieno giorno a San Lazzaro, quartiere Est di Padova, il 5 ottobre di tre anni fa: una vicenda che partendo dalle nostre immagini di Tv7 Triveneta, a cui la madre si era rivolta dopo la denuncia dell'accaduto lanciando un appello televisivo affinché suo figlio venisse ritrovato, avevano calamitato l'attenzione dell'intero pubblico italiano e dei grandi network nazionali.
Il piccolo era stato rapito dal padre, strappato dalle braccia della madre mentre questa lo stava portando all'asilo, e portato via su un furgone che sarebbe stato ritrovato due gironi più tardi a Limena. Mentre il padre rapitore era stato fermato, su un treno, mentre cercava di raggiungere la Romania.
L’accusa per Bogdan Hristache è pesante: sottrazione di persona e sequestro di minore in concorso. Con lui, sono altre tre le persone accusate degli stessi reati, e per i quali il pm del tribunale di Padova, titolare delle indagini, ora ha chiesto il rinvio a giudizio. Tutti e tre sono parenti proprio del padre-rapitore: si tratta di Ardelean Hristache, 53 anni, nonno del bimbo, Luis Davis, 27 anni, lo zio, e una donna, Ana Maria Tomuta, 35 anni.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, quest'ultima aveva ispezionato i dintorni della casa dove vivevano madre e figlio, a San Lazzaro, effettuando una serie di sopralluoghi. Solo in un secondo momento sarebbero arrivati dalla Romania anche nonno e zio, appositamente per rapire il piccolo: loro due, al momento del blitz, avrebbero fermato per strada la mamma e l'avrebbero immobilizzata con la forza, mentre il padre Bogdan avrebbe afferrato suo figlio e caricato di peso all’interno di un furgone. Il quarto complice, alla guida del furgone nero, non è mai stato identificato. Dopo due giorni di viaggio la polizia romena riuscì a fermare padre e figlio su un treno, alla stazione di Curtici, al confine tra Romania e Ungheria, e il piccolo era stato poi riaffidato alla madre. Oggi, a distanza di tre anni, la giustizia presenta il conto: mercoledì i quattro accusati si presenteranno davanti al giudice per l'udienza preliminare per cercare di scagionarsi.