POLIZZE CATASTROFALI; UNICA ARMA DI DIFESA?
Con la natura non si scherza, lo abbiamo ormai imparato a caro prezzo a cuasa degli ingenti danni causati ogni anno dal cambiamento climatico. Non esiste luogo sulla terra che sia esente dal problema. Un curioso ma allarmante studio è stato di recente realizzato da Confartigianato Imprese Veneto elaborando i dati Ispra l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Dal report emergerebbe che il padovano si posiziona all’11° posto a livello nazionale per presenza di imprese in aree a elevata pericolosità idraulica. Nel dettaglio 12.287 aziende padovane pari al 13,4% delle attività del terriotorio sono collocate in zone a rischio elevato di pericolosità idraulica. Inoltre più di 18mila realtà imprenditoriali padovane rientrano secondo lo studio in aree a rischio medio. Questo significa semplicemente che molte aziende sorgono a ridosso di un fiume, di un pendio se prendiamo in considerazione l’area dei Colli Euganei, o sotto ad un argine data la conformità del terriotrio padovano ricco di fiumi e canali. Ingenti stanziamenti e lavori sono stati realizzati in questi anni dai Comuni e dalla Regione per il consolidamento degli argini , per la realizzazione di vasche di laminazione a monte ma la natura quando colpisce in questi anni lo fa in modo violento. A farne le spese cittadini ma anche imprenditori che vedono svanire ricordi e lavoro di una vita in pochi istanti. Esondazioni , allagamenti , colate di fango , il tutto origina da improvvise violente piogge. Acqua che ancora nessuno ha inoltre imparato a raccogliere per in caso di eventi siccitosi. A questa situazione il Governo ha risposto con l’obbligo di assicurazioni catastrofali per le aziende; contro terremoti, alluvioni , frane e inondazioni. Forse fermarsi prima che il Pianeta imploda al posto di rappezzarlo?