ITALIA: MANCANO 534.000 LAVORATORI

17 Marzo 2023 15:43

L’Italia avrebbe bisogno di circa 534 mila lavoratori e questo per ritornare ai livelli occupazionali precovid. A dirlo è l’ultimo studio della fondazione Moressa che fotografa la situazione occupazionale degli immigrati nel 2021 elaborando dati istat e eurostat, ma anche per l’anno successivo, la tendenza sembra confermarsi. Il fabbisogno di manodopera straniera sarebbe di circa 80 mila unità. La restante quota di lavoratori potrebbe arrivare dalla valorizzazione di donne e giovani; infatti il tasso di occupazione femminile in Italia continua ad essere il più basso d’Europa dopo quello della Grecia.

Tornando agli immigrati, gli stranieri residenti in Italia sono stabili a quota 5,2 milioni, vale a dire l’8,8% della popolazione complessiva. Di questi gli occupati sono 2,26 milioni, pari al 10% del totale, e danno un contributo al PIL pari al 9%, percentuale che supera il 10% in tre regioni: Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Agricoltura, ristorazione ed edilizia sono i settori in cui gli immigrati sono più impiegati. L’imprenditoria immigrata è in continua espansione: negli ultimi dieci anni l’aumento è stato pari al 31,6%. Gli imprenditori stranieri sono in prevalenza di origini cinese e romena.

Ma che si tratti di imprenditori italiani o stranieri, in molti sono alla ricerca di forza lavoro. Mancano lavoratori in agricoltura, nella ristorazione e nei servizi.

Ma la fondazione Moressa fotografa anche l’impatto fiscale degli immigrati. Il saldo tra il gettito fiscale e contributivo di contro alla spesa pubblica per i servizi di welfare è in attivo per 1,4 miliardi di euro, questo perché gli immigrati, prevalentemente in età lavorativa, hanno un basso impatto sulle principali voci di spesa pubblica come sanità e pensioni.

Un motivo in più che evidenzia la necessità per l’Italia di politiche di accoglienza ed integrazione che siano realmente efficaci.

Intervista a: DEVI SACCHETTO, Docente Sociologia del Lavoro – Università di Padova

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