Se dai da bere ad un ubriaco rischi la licenza, se invece presti soldi ad un giocatore incallito nessuno ha da ridire. Nel mondo delle dipendenze, lo Stato Italiano, per sua stessa funzione, è chiamato a limitare i comportamenti delle persone che possono mettere in pericolo la loro stessa integrità: lo fa, espressamente, con un articolo del codice penale che chiama in causa direttamente i baristi e i pubblici esercenti, e precisamente l’articolo 691.
(Comm. capo ALBERTINO MAO – Vice dirigente div. Polizia Amministrativa Padova )
Il barista che incorra in questa contravvenzione, codice alla mano, rischia l’arresto da 3 mesi a un anno e la sospensione della licenza. Sapete invece cosa rischia un barista che presti soldi ad un giocatore per continuare a rovinarsi al videopoker? Assolutamente nulla. Perchè non c’è una sola legge nel nostro ordinamento che stabilisca un reato specifico, per questo tipo di condotta. E allora verrebbe da dire, che sarebbe il caso che il legislatore intervenisse, perché la ludopatia è una dipendenza tanto quanto l’alcolismo, ma la differenza è che se per quest’ultimo la legge mette dei paletti, nel caso del gioco non prescrive alcunchè. E i casi di baristi che si mettono a prestare soldi ai loro avventori, rovinati dal gioco, sono più frequenti di quanto si possa pensare.
(GIOVANNI ENDRIZZI – già Senatore M5S e membro Commissione d’inchiesta parlamentare)