Le tende restano. Ad annunciarlo, Domenico Amico coordinatore Unione degli Universitari, in protesta e accampati da 6 giorni sotto i portici del Bo, sede dell’Ateneo padovano. Sicuramente non per colpa delle condizioni meteo che hanno messo a dura prova i ragazzi specialmente la notte ma per il pasticcio legato allo stanziamento di 660 milioni promesso dal Governo gli scorsi giorni in risposta alle proteste scoppiate in molte città universitarie italiane e improvvisamente ritirato in giornata, per estraneità di materia. A riferirlo è il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Nazario Pagano (Fi), che sta esaminando il decreto insieme alla commissione Lavoro. Il Ministero dell’Università però ha comunicato che non si tratterebbe di un dietrofront, il sostegno rischiava di venire dichiarato inammissibile e verrà inserito in un prossimo Decreto con maggiore attinenza materiale. Il solito pasticcio all’italiana verrebbe da esclamare. Possibile che chi sia investito dai cittadini del potere gestionale non sappia ciò che fa? “Una situazione a dir poco imbarazzante e vergognosa, stanno prendendo in giro gli studenti e noi non ci stiamo” si legge nel comunicato diffuso in giornata dal Sindacato Studentesco UDU. Protesta quindi che prosegue e che promette toni accesi dopo quanto accaduto, in previsione del 19 maggio, giorno dell’arrivo della Ministra dell'università e della ricerca Anna Maria Bernini a Verona e successivamente a Padova. L’intento della sigla Sindacale studentesca l’UDU è quello di raggiungere Verona concentrando le forze da tutta Italia , realizzando una corposa protesta unitaria. Anche una delegazione studentesca si staccherà da Padova per raggiungere Verona per poi rientrare seguendo gli appuntamenti della Ministra nella città del Santo. Il Comune di Padova nel frattempo ha avanzato l’ipotesi di rinunciare all’IMU nei confronti dei privati che passeranno da affitti turistici a affitti per studenti. Inoltre sembra che l’UNIPD stia cercando soluzioni legate al tema trasporti , i costi degli abbonamenti e delle mense sono parte del problema. Per onestà intellettuale dobbiamo però metterci anche dalla parte dei privati onesti che affittano. Le garanzie in Italia sono quasi inesistenti, in caso di danni, di insolvenza o di abusivismo. Anche gli studentati possono ritrovarsi nella situazione di un privato nonostante sia tutto scritto nero su bianco dal contratto e dal regolamento chiaro in tutti i possibili aspetti; dai documenti richiesti, ai possibili danni, i servizi a disposizione e non , le visite di esterni , gli oneri e norme di utilizzo degli alloggi e così via fino ai capitoli legati ai danneggiamenti e ammanchi , addebiti e penali, provvedimenti disciplinari e in fine la revoca dell’alloggio.
L’intervista a: DOMENICO AMICO coordinatore Unione degli Universitari Padova
Servizio di EMILIANO SCHINCAGLIA