MEDICINA GENERALE,IN VENETO RISCHIO POCHI DIPLOMATI

24 Maggio 2023 16:54

Al via in Veneto il 18/o Corso triennio formativo 2022-2025 in medicina generale. Circa 218 i futuri medici iscritti che si diplomeranno nel 2026.
Il corso organizzato dalla Fondazione scuola di Sanità pubblica della Regione, si affianca ad altri tre corsi già attivati: il 15/o che si concluderà a settembre 2023, con la consegna del diploma a 206 nuovi medici, il 16/o nel 2024 con 120 diplomati e il 17/o nel 2025 con altri 260 diplomati, per un totale complessivo di 800 nuovi medici di medicina generale. Il Corso è composta da almeno 4.800 ore di cui ben 3.200 di pratica. Al termine del percorso formativo a seguito del superamento del colloquio finale viene rilasciato un diploma necessario per l'esercizio dell'attività di medico di medicina generale nell'ambito del Servizio sanitario nazionale. Peccato il ritardo in generale che riguarda un po' tutti i corsi in questione e che al momento si stimi una carenza di circa 700 medici di medicina generale che la Regione è riuscita a coprire solo parzialmente. Se si calcola dati statistici che circa il 30 % degli studenti abbandona durante il percorso formativo o prende questa decisione a professione avviata il piccolo esercito di giovani medici si assottiglia. Principali cause della rinuncia alla professione? Il carico di lavoro, l’asticella è sempre più in salita le Regioni per far fronte alla carenza di questa professione puntano ad aumentare il numero di pazienti fino a 1.800 rispetto ai 1.500 precedenti. Più cresce il numero di pazienti più diminuisce la qualità del servizio. Un medico di base dovrebbe lavorare da un minimo di 3 / 5 ore giornaliere o meglio di 38 ore settimanali ma alla fine data la mole di impegni supera anche le 10 ore al giorno. Molti medici, specialmente nelle aree più isolate non hanno la possibilità di avere uno staff di segreteria e si arrangiano nella gestione di: pazienti, mail, ricette, visite a domicilio e di tutta la burocrazia di cui si nutre il nostro Paese come ad esempio la trasmissione telematica dei dati dei certificati di malattia al SSN e all’INPS. Speriamo che qualcuno riesca a gratificare questi futuri medici appassionandoli alla disciplina più vicina alla popolazione, il Medico di Base è il primo presidio di Sanità in ogni territorio. Quando c’è!

Nel servizio: DOMENICO CRISARÀ Vice Segretario Nazionale FIMMG Vice Segretario Nazionale Federazione Italiana Medici Medicina Generale

Servizio di EMILIANO SCHINCAGLIA

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