Mentre l'allerta rossa continua ad imperversare sull'Emilia Romagna e Palazzo Chigi ha deliberato un primo provvedimento dell’emergenza del valore di due miliardi di euro, rimane ancora da nominare il commissario straordinario per la ricostruzione.
La questione si è trasformata in una vera e propria battaglia politica tra maggioranza ed opposizione.
Al centro della disputa Stefano Bonaccini, il governatore della Regione, la cui candidatura ha raccolto consensi non solo dal centrosinistra, ma anche da molti presidenti di regioni appartenenti allo schieramento opposto, tra cui Luca Zaia.
L'investitura del commissario dovrebbe essere la scelta naturale di chi conosce il territorio e, soprattutto, è stato eletto a rappresentante della comunità. Tuttavia, molti nella maggioranza ricordano che Bonaccini fu rieletto nel 2020 in una sfida testa a testa con una rappresentante della Lega. Pare sia proprio Matteo Salvini a mostrarsi meno favorevole, anche tenendo conto delle elezioni regionali del 2024.
Considerando l'importanza e la complessità della gestione della ricostruzione, anche dal punto di vista finanziario, sorge spontanea una domanda: può la gestione della ricostruzione trasformarsi in un affare politico? Non sarebbe importante che la nomina di un commissario segua il principio che caratterizza la democrazia e l'elettività?
Secondo indiscrezioni, la premier Meloni potrebbe scegliere di nominare Bonaccini come commissario, con l'intento di "condividere" la responsabilità politica in caso di eventuali ritardi o fallimenti. Tuttavia, all'interno del suo stesso partito ci sono esponenti come Galeazzo Bignami, viceministro delle Infrastrutture e bolognese di nascita, che potrebbe ambire al ruolo di commissario. La mediazione potrebbe portare a un tecnico vicino al centrodestra.
Al momento, la nomina del commissario non è sul tavolo del Consiglio dei ministri, quanto piuttosto l'estensione dello stato di emergenza alle zone della Toscana e delle Marche colpite dall'alluvione. Questo allargamento potrebbe, come effetto collaterale, escludere definitivamente Bonaccini dalla corsa per la nomina di commissario.
Il governo si prenderà probabilmente alcune settimane per decidere; la ricostruzione partirà solo dopo la fase dell'emergenza immediata che persiste.
Intervista a: LUCA ZAIA, Presidente Regione Veneto