Cgil e Cisl espongono le proprie preoccupazioni sul modello di autonomia differenziata in discussione per le Regioni del Nord Italia.
Mentre il percorso di discussione della riforma Calderoli sull’autonomia differenziata procede a fatica, i Sindacati né sottolineano le criticità.
Nata dalla richiesta di una maggiore libertà in materia di istruzione, sanità, mobilità e tasse, l'autonomia differenziata per Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia è diventata rapidamente un tema di importanza nazionale.
È corretto favorire la sempre maggiore autonomia dei territori, nel rispetto delle loro particolari esigenze? O è giusto continuare a seguire il modello centralista che pone la gran parte delle Regioni sullo stesso piano?
Da una parte viene rivendicata l'identità e il buon lavoro dei singoli territori, dall’altra ravvisato il pericolo di forti disuguaglianze sociali.
In questo dibattito la posizione dei maggiori Sindacati è piuttosto critica: “è necessario” sottolineano “salvaguardare l’unità nazionale”.