La pandemia da Covid-19 cresce e il vaccino sembra rappresentare l’unica speranza per uscire da questa situazione perché nessuno ha serie intenzioni di cercare una alternativa.
Ospiti:
- Prof. Enzo Raise, infettivologo
- Prof. Valter Giantin, docente di Geriatria e Bioetica – Università di Padova
- Dott. Giovanni Leoni, Presidente dell’Ordine dei Medici di Venezia.
Il business è troppo facile e i guadagni altissimi, il gioco al rialzo dei prezzi e la normalità. Quindi non rimane che vaccinare tutti rapidamente, paesi ricchi e paesi poveri, così da non dare tempo al virus di mutare in varianti che rendano il vaccino inutile.
L’emergenza ha fatto sì che in meno di un anno si arrivasse alla nuova tecnica mai sperimentata per i nuovi vaccini.
Il primo, il Pfizer è stato approvato e a gennaio è partita la campagna vaccinale di massa in America ma non in Europa!
Perché vale il principio: UBI MAIOR MINOR CESSAT.
Le aziende farmaceutiche ne hanno prodotto centinaia di milioni di dosi Ma questo rappresenta solo il 10% dei miliardi, di cui l’umanità necessita.
Obbligate, minacciate, corteggiate o corrotte loro fanno da padrone prostituendosi al miglior offerente.
Ante covid il mercato vaccinale era di 24 miliardi di dollari anno, una piccola parte del mercato farmaceutico globale, che fattura ogni anno oltre 1 miliardo di miliardi di dollari.
Ora con il covid gli Stati hanno finanziato le case farmaceutiche con cifre enormi per lo sviluppo dei vaccini, aziende e laboratori di ricerca le case farmaceutiche non hanno avuto spese ma solo guadagni.
Potrebbero fornire i vaccini, hanno tutto da guadagnare, perché ritardare?
Se io produco tutti i vaccini subito provoco l’immunità di gregge ed il virus non trovando ospiti si estingue, meglio fare le cose con calma.
Le case farmaceutiche sono ecologiste: anche il virus ha diritto di sopravvivere, mutare e creare l’esigenza della prossima vaccinazione.
Così inventano il moto perpetuo, pardon il vaccino perpetuo o il perfetto repeat businnes.
Covid-19: pandemia e vaccino 02/04/21, parte 2
Ante covid il mercato vaccinale era di 24 miliardi di dollari anno, una piccola parte del mercato farmaceutico
Alcune compagnie hanno assicurato la distribuzione dei vaccini a prezzo di costo ma i contratti sottoscritti con gli stati sono rimasti segreti, così come gli accordi per la distribuzione delle dosi da somministrare ai cittadini.
A gestire le manovre di questa guerra batteriologica tra stati, colossi del farmaco e finanza sono sempre gli stessi protagonisti, attori di una guerra batteriologica che era già stata programmata.
All’epoca dell’ Unione Sovietica, nell’isola di Vozrodenie nel lago d’Aral, fu costruita un’area dedicata alla ricerca e allo sviluppo di armi batteriologiche, come peste, antrace, vaiolo. Di quella esperienza rimane oggi un’area abbandonata e inquinata e un aumento delle patologie tumorali negli abitanti dell’area. Lo stesso possiamo dire per le armi di distruzione di massa dell’Iraq. Non furono mai trovate ma qualcuno le aveva vendute a Saddam Hussein che si era prodigato a gasare i curdi iracheni.
Nel laboratorio di Wuhan in Cina si facevano le stesse cose ? Si prepara l’alternativa alla guerra nucleare?
Che il virus fosse un prodotto di laboratorio lo aveva subito denunciato il nobel per la medicina Jean Luca Montagnier, nel genoma del virus aveva trovato sequenze del virus dell’Hiv.
Una tesi contestata e mai smentita.
Antony Fauci, immunologo e consulente del governo americano, nel 2014 aveva finanziato con 3,7 mln di dollari un progetto di ricerca sui virus proprio in Cina, una parte del finanziamento era stato destinato a Wuhan, laboratorio realizzato con la consulenza e apporto finanziario francese.
Fauci dal 1994 è direttore dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive. L’Istituto costituto e finanziato dalla Fondazione Bill & Melinda Gates, (per gli amici Bill Gates ) che ricordiamo è anche il primo investitore privato nell’Oms con oltre mezzo miliardo di dollari all’anno.
Perché tanta generosità?
Lo stesso Gates nel 2000 aveva promosso la nascita dell’alleanza Gavi per promuovere la distribuzione dei vaccini nei paesi in via di sviluppo. Contemporaneamente la fondazione Gates ha investito milioni di dollari anche in aziende farmaceutiche private come CureVac, Pfizer e Biontech aziende che con la pandemia Covid hanno registrato crescite esponenziali in borsa.
E gli intrecci societari vanno oltre e vedono coinvolti le grandi società di investimento, colossi come Black Rock, Vanguard , Wellington, che sono azionisti delle grandi case farmaceutiche come Glaxo, Pfizer e della stessa Microsoft.
Stranamente mai una pandemia a giovato tanto ai media, in particolare alla rete che tra scuole, vendite on line e ampliamenti di rete ha fatto fare un balzo da gigante ad internet.
Come dire che i soldi escono da una parte e rientrano dall’altra? E’ vera filantropia ? O siamo nel mezzo di un grande esperimento di massa ? Libero il virus e vediamo come gli stati si comportano ?
Un test, a tavolino, era stato già fatto qualche anno fa con Event 201.
A tutti gli effetti una simulazione di pandemia promossa dal John Hopkins Center con il World Economic Forum e la fondazione Gates. Sempre lui? Dalla simulazione alla realtà di oggi.
La pandemia è arrivata veramente e con lei un vaccino dopo soli 303 giorni. Un vaccino nuovo, grazie a una tecnologia nuova? Era già pronto il vaccino a mRna?
Gli investitori, la fondazione Gates in primis, scommettono su questa nuova strada, convinti che possa essere applicata per risolvere altre grandi emergenze, dalla malaria, all’Hiv ai tumori.
Ma sappiamo a cosa stiamo andando incontro ?
Gli interessi economici in ballo sono ciclopici.
E’ tutto per il bene di una società globalizzata ?
Siamo nelle mani di veri filantropi o di predatori ?
Se stanno scherzando con il fuoco noi saremo i futuri ustionati.
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Ermanno Chasen e Tullio Trivellato