LE GRANDI NAVI TORNERANNO A VENEZIA ENTRO IL 2027

19 Settembre 2023 16:47

Nel 2027 le navi da crociera ritorneranno a Venezia. Il progetto è stato illustrato dall’Autorità portuale, che ha spiegato come l’obiettivo sia riportarle alla Marittima, l’approdo che si trova tra il Tronchetto e Piazzale Roma. Non nel bacino di San Marco, quindi, come accadeva fino al 2021 quando l’allora Governo Conte impose l’approdo a Marghera.

Nel dettaglio il progetto prevede di scavare il canale Vittorio Emanuele, quello parallelo al Ponte della Libertà che collega Porto Marghera alla Marittima, per permettere il passaggio alle navi fino alle 60 mila tonnellate (più piccole rispetto a quelle che fino a due anni fa arrivavano a San Marco). Per questo gli scavi dovranno consentire al canale di arrivare fino agli 8 metri di profondità – che diventeranno 9 in una fase successiva.

Ma quale percorso faranno le navi? Quello che fanno adesso: dal mare Adriatico entreranno in laguna attraverso la bocca di Porto di Malamocco, percorreranno il Canale dei Petroli fino a Marghera e poi prenderanno il Canale Vittorio Emanuele.

Tra l’altro, il “disegno” prevede anche dei lavori di adeguamento allo stesso Canale dei Petroli, che necessita di altri scavi per rendere la navigazione più sicura.

L’obiettivo è portare alla Marittima fino a 160 navi all’anno. Nelle idee dell’Amministrazione e del Porto, è la soluzione ideale per far convivere turismo e rispetto dell’ecosistema lagunare.

Secondo gli ambientalisti, però, non è così. L’Ecoistituto del Veneto definisce “assurdi” i nuovi scavi e ricorda che proprio per dismettere l’uso portuale e l’impatto ambientale del Canale portuale Vittorio Emanuele, negli anni ’60 è stato realizzato il Canale dei Petroli. Quest’ultimo, a causa della sua enorme portata, negli anni ha portato alla demolizione dei canali minori e ha causato un aumento esponenziale delle acque alte a Venezia: prima degli anni 60, si registrava in media una decina di alte maree sopra i 110 centimetri all’anno. Dopodiché, il dato è progressivamente aumentato fino a raggiungere quota 70 alte maree all’anno nel decennio scorso.

Dopo la progettazione definitiva, comunque, l’opera sarà sottoposta a valutazione di impatto ambientale e, se otterrà l’ok, i lavori potrebbero iniziare già nel 2025.

Nel frattempo procede a rilento l’iter per la realizzazione di un porto in mare aperto, che eviterebbe l’ingresso delle grandi navi in laguna. Lo scorso anno il Tar aveva annullato il concorso di idee voluto dal Governo in seguito al ricorso di una società rimasta esclusa, e da quel momento non se ne è più fatto nulla. Lasciando giorno dopo giorno la laguna di Venezia sempre più in balia della forza distruttrice di navi e petroliere.

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