È ALLARME CIMICE ASIATICA NEI FRUTTETI PADOVANI
Nella Bassa Padovana torna l’incubo della cimice asiatica. A poche settimane dalla raccolta delle pere, gli agricoltori temono nuovi danni ai frutteti, soprattutto lungo l’Adige, dove si concentrano oltre 200 ettari di coltivazioni.
Le previsioni parlano già di un calo produttivo del 30%, a causa di un clima difficile e da infestazioni localizzate.
A complicare le cose, quest’anno, ci sono le nuove normative che limitano l’uso di fitofarmaci, riducendo le possibilità d’intervento. Le speranze sono quindi rivolte all’impiego della vespa samurai, un insetto antagonista naturale della cimice, ma i suoi effetti sono ancora incerti.
Coldiretti ha già lanciato un appello, chiedendo alla Regione interventi urgenti e soluzioni innovative. Una di queste potrebbe essere il ritorno in campo dei cosiddetti “totem”: trappole a feromoni che attirano e catturano le cimici adulte, senza uso di sostanze chimiche.
«Hanno già dimostrato una buona efficacia nei frutteti», spiega Carlo Salvan, presidente regionale Coldiretti.
L’obiettivo è installarne migliaia entro ottobre, anche in ambito urbano, dove spesso l’insetto si rifugia per l’inverno.
La proposta, sostenuta anche da Veneto Agricoltura e Università di Padova, punta a un’azione mirata, pulita e sostenibile. Ma intanto, nei campi, resta alta la tensione.