CARENZA INFERMIERI: IL VENETO NOBILITA GLI OSS
Una riorganizzazione sanitaria che preoccupa la Cgil Funzione Pubblica. Aziende Ospedaliere e Ulss territoriali avrebbero ricevuto indicazioni da parte della Regione del Veneto a detta del Sindacato, per individuare soluzioni rispetto alla carenza di personale sanitario. Nel caso specifico infermieristico, carenza fortemente sentita in Veneto. Emorragia che alcune Aziende Sanitarie, Padova ad esempio, vorrebbero arginare introducendo, in un futuro non troppo lontano, l’Assistente Sanitario. Una figura di collegamento se vogliamo tra infermiere e operatore socio sanitario. Competenze e formazione delle due figure professionali però sarebbero molto differenti tra loro. L’infermiere, esce da un percorso di laurea settoriale con possibile specializzazione, esegue solitamente medicazioni, somministrazione farmaci, esami strumentali, procedure d'urgenza, gestisce la cartella clinica , le tecnologie, e ha la capacità di collaborare con altri professionisti sanitari. In generale l’Oss con una formazione di 1.000 ore è chiamato a gestire; igiene e mobilità del paziente, la rilevazione di parametri vitali, la somministrazione di pasti e piccoli medicamenti e si occupa dell'assistenza alla deambulazione. Attraverso un corso formativo l’Oss secondo il progetto che la Cgil contesta dati i possibili rischi ad esempio per i pazienti, diverrebbe il citato Assistente Infermiere, una figura ibrida tra le due professioni. La Cgil chiede il fermo della riorganizzazione , chiede l’incremento dei fondi e del benessere lavorativo alla Regione e alle Aziende sanitarie , così da evitare la fuga degli infermieri verso il privato.