PADOVA: CRITICHE SULLA MANUTENZIONE DELLE CADITOIE
Ancora una volta il Veneto è stato interessato da forti nubifragi e rovesci. Stanotte tra le 2 e le 6 un violento acquazzone ha colpito l’area tra San Michele al Tagliamento, Bibione, Porto Santa Margherita e Caorle, con punte di 122 millimetri di pioggia. Al momento ci sono ancora strade impraticabili e proprietà private allagate; sul posto al lavoro Vigili del fuoco e volontari della Protezione civile. Il Presidente Zaia ha dichiarato lo stato d’emergenza, mentre a Venezia il Mose è stato attivato temendo una marea a 105 cm che fortunatamente non si è verificata. Qualche disagio in città e in Piazza San Marco, in attesa del posizionamento invernale delle passerelle. Nei prossimi giorni sulla regione il meteo sarà variabile con miglioramenti nel fine settimana. Tornando ai danni da maltempo la città del Santo che questa volta si salva ma in comune le opposizioni al grido di “Padova con l’acqua alla gola” si interrogano in previsione del lungo inverno. È il Segretario Cittadino forzista Giampiero Avruscio a lanciare il grido d’allarme descrivendo la realtà di alcuni quartieri e vie padovane, interessati da allagamenti causa maltempo. I forzisti padovani a raccolta a Palazzo Moroni sede del Comune di Padova , denunciano la carenza di manutenzioni programmate rispetto alla pulizia delle caditoie e delle tubazioni. Impensabile, sostengono, che nonostante l’eccezionalità delle recenti piogge, dopo ore e ore non ci sia il deflusso delle acque. Gli investimenti comunali per realizzare la rete tranviaria e le doverose manutenzioni dell’asfalto, secondo i forzisti hanno distratto risorse utili alla prevenzione degli eventi climatici. Le richieste sono chiare: bacini scolmatori, una rete efficiente che supporti le abbondanti cadute di acque bianche, costante pulizia dei tombini e indennizzi per chi ha subito allagamenti e danni. Diverse le vie interessate dai recenti allagamenti: Montà. Cave, Pioveghetto, via Guasti alcuni residenti segnalerebbero l’occlusione dei tombini non per la presenza di foglie o sporcizia ma per errate asfaltature. Chi pagherà ora per ripristinare queste preziose caditoie?