APPRODI: LA ROTTA ARTICA SPAVENTA VENETO E FRIULI
Cresce l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale con sede a Venezia. Strategico collegamento con i principali scali marittimi commerciali europei, tra Mediterraneo e Baltico-Adriatico. Non solo è considerato anche l’Autostrada del Mare Mediterraneo Orientale, collegando l'Europa centrale all'Africa e al Medio Oriente, potendo contare su una facility interamente dedicata al traffico traghetti e all’intermodalità con il trasporto ferroviario che si estende su 36 ettari. Dal 2021 può contare su quattro accosti pienamente operativi. È inoltre l’unico sistema portuale italiano a poter garantire l'intermodalità fluvio-marittima e il trasporto delle merci su chiatta lungo l'asse fluviale che attraversa la Pianura Padana. Per il porto di Venezia, passa davvero di tutto dall’agroalimentare, siderurgica, chimica, energetica, oltre a quello commerciale legato alla logistica di diversi comparti con container di prodotti deperibili e non. Approdo turistico per il settore crocieristico, battelli fluviali e yacht. Così anche per lo scalo di Chioggia, con numeri più in piccolo ma che integra un’ ampia offerta attraverso la filiera della pesca. Ottime ricadute per il territorio, dato che nel sistema portuale dell’Adriatico Settentrionale sono attive 1.260 aziende a Venezia e 322 a Chioggia, per un totale di oltre 21.000 addetti. Detto questo la Regione lavorando a stretto contatto con Il Friuli e i vertici del commercio marittimo , stanno potenziando gli approdi veneti. Lo scopo è rafforzare le nuove rotte date le tensioni a livello globale, evitare rischi lungo alcune tratte controllate dalla Russia e rendere competitivi in nostri approdi dato che anche a Nord si sta lavorando per aprire una rotta artica. Questo comprometterebbe la produttività dei nostri approdi dato che il commercio al momento si appoggia maggiormente sulle rotte di Suez e Capo di Buona Speranza per raggiungere l’Italia.