INCHIESTA UNABOMBER: ANCORA NESSUN COLPEVOLE
La nuova perizia sui reperti degli attentati italiani attribuiti a Unabomber non ha rilevato corrispondenze con il DNA degli 11 indagati e si sta andando dunque verso l’archiviazione del caso. Uno schiaffo per le stesse vittime che tra il 1994 e il 2006 hanno subito gli attentati: ben 30 ordigni esplosivi posizionati tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Una super perizia che è stata commissionata dalla procura di Trieste nel gennaio 2023, un documento di circa duemila pagine. I periti con nuove tecniche di biologia forense hanno comparato vecchi e nuovi reperti degli ordigni, ripescati dagli archivi del tribunale, con il Dna delle undici persone che all’epoca erano state sospettate. Tutti uomini di una certa età, pensionati, che si sono ritrovati sotto inchiesta dopo essere stati all’epoca sospettati e archiviati. Sono state fatte centinaia di analisi, nelle quali sono finiti anche i profili genetici di altre 39 persone, soprattutto investigatori e tecnici di laboratorio, che avrebbero potuto contaminare i reperti. Soddisfazione è stata espressa da Maurizio Paniz, difensore di Elvo Zornitta, l’ingegnere di Azzano Decimo -nel pordenonese- che più a lungo è stato sotto accusa. Dopo il deposito e il confronto in aula sui dati, la parola passerà alla Procura. Unabomber resta e resterà un mistero e il fascicolo destinato di nuovo all’archiviazione.