INFILTRAZIONI A CORTINA PER GLI AFFARI DEI GIOCHI
"Questa è Cortina, qui comandiamo noi". Era così che parlavano due fratelli romani, Leopoldo e Alvise Cobianchi, non sapendo di essere intercettati dalla Procura di Belluno e dalla direzione distrettuale antimafia di Venezia. Minacciavano il gestore di un locale di Cortina d'Ampezzo, con l'obiettivo di imporre la loro egemonia su diverse attività del paese. Una vera e propria infiltrazione, con i connotati tipici dell'associazione a delinquere di stampo mafioso, che puntata ad entrare nei meccanismi delle Olimpiadi Invernali sulle Dolomiti.
Sono scattati oggi, i tre arresti eseguiti dai carabinieri di Cortina, Belluno e Roma nell'ambito dell'inchiesta "Reset", dopo tre anni di indagini. Le tre persone arrestate sono accusate di estorsione aggravata dal metodo mafioso: i due fratelli romani, vicini agli ambienti della curva ultrà della Lazio e appartenenti al gruppo "Irriducibili", in passato capeggiato da Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, ucciso a Roma nell'agosto del 2019. Relazioni e conoscenze che i due fratelli utilizzavano come monito della loro caratura criminale, per mettere in guardai chi provasse ad obiettare qualcosa.
Negli ultimi anni le loro attenzioni si erano concentrate proprio sull'area ampezzana, in vista dei giochi che scattano a febbraio prossimo. Si presentavano a Cortina come “boss” della “malavita romana” e avevano portato avanti un progetto preciso, grazie anche a due complici, articolato in tre fasi. Primo: l’acquisizione dell’egemonia sullo spaccio di stupefacenti a Cortina, con la creazione di una propria rete di pusher e le minacce alla concorrenza. Secondo: il controllo di locali pubblici della movida ampezzana, imponendo con la minaccia e la violenza l’organizzazione di eventi o l’ingaggio di PR, DJ e buttafuori compiacenti. Terzo, infine: le ingerenze in eventi privati, già programmati a Cortina nel periodo delle prossime Olimpiadi.
Un sistema di egemonia che si serviva di minacce e atti di violenza: le indagini hanno documentato l’agguato ad un assuntore di stupefacenti moroso, chiuso a forza nel portabagagli e minacciato di morte, o le minacce di morte ad un ristoratore, l’aggressione ad un organizzatore di eventi trascinato in un bosco e malmenato, e persino la tentata estorsione ad un componente della Giunta comunale di Cortina, al quale gli indagati si sono presentati prima delle elezioni comunali del 2022 offrendogli sostegno elettorale, che il politico aveva però rifiutato venendo poi raggiunto da un messaggio minatorio: è stata dalla sua denuncia, che sono scattate le indagini.
Oggi sono scattati tre arresti e perquisizioni ad altri 4 soggetti: le indagini vanno avanti, perché il sospetto degli inquirenti è che il trio criminale potesse aver avuto altri agganci nel territorio di Cortina, cercando di infiltrarsi nel giro d'affari delle Olimpiadi invernali.