MAMME ARCOBALENO:TRISTE SILENZIO DEL PARLAMENTO
La Corte d’Appello di Venezia ha rigettato il reclamo della Procura Generale presso la stessa Corte e del Ministero dell'Interno nei confronti dell’iscrizione anagrafica dell’atto di nascita di una bimba nata nel 2018 , figlia di una coppia di madri. La strada è tracciata, e si allinea alla recente sentenza garantista dello scorso maggio emessa dalla Corte Costituzionale, confermando il corretto operato del Sindaco di Padova Sergio Giordani che si è sempre schierato a tutela dei diritti delle “madri arcobaleno” e dei loro figli con l’avvocatura del Comune. A finire sotto la lente della Procura Euganea, lo scorso 2023, ben 33 atti di nascita di altrettante coppie di madri. Una circolare del Viminale imponeva alla Procura di Padova la cancellazione degli atti di nascita dei figli delle coppie dello stesso sesso. Veniva così nuovamente negato il diritto alla maternità per la madre non naturale, che per un vuoto legislativo ha costretto per anni in un limbo normativo che ha esposto i figli e i genitori a discriminazioni e difficoltà nell'accesso a diritti e tutele. A darne notizia il legale delle due donne, l’Avv. Alexander Schuster. La sentenza ora si spera metta una pietra tombale rispetto a anni di battaglie a tutela dei diritti sia dei genitori che in primo luogo dei figli di coppie dello stesso sesso colmando inoltre un buco normativo. Diverse le città italiane accanto a Padova nel rispetto dei diritti delle famiglie arcobaleno, tra queste anche la vicina Vicenza con il Sindaco Possamai che senza indugi ha scelto la via dell’apertura, firmando personalmente anche in queste ore l’atto di nascita di una bimba nata da una coppia dello stesso sesso.