PONTIDA RIVENDICA IL VENETO: "LA REGIONE ALLA LEGA"
Il palco di Pontida anche stavolta ha srotolato il consueto striscione con il Leone di San Marco. Ma al raduno leghista, tenutosi domenica pomeriggio, la tensione si tagliava col coltello. Primo perchè l'autonomia, quella che su quel drappo enorme aperto come sempre dai veneti in spedizione nel bergamasco, non solo ancora non c'è, ma nell'ultimo anno è passata da un traguardo visibile ad essere ricacciata indietro. Secondo, e più importante, perché proprio il Veneto è la più grossa opportunità, ma anche la più rischiosamente dolorosa spina nel fianco del Carroccio. Salvini ha lanciato Alberto Stefani per la corsa alle regionali che si tengono esattamente tra due mesi. E così ha fatto anche Vannacci, che ha pronunciato lunedì da Venezia il suo endorsement al numero 2 della segreteria federale. Luca Zaia dal palco ha lanciato la corsa alla sua successione, ma agli alleati di Fratelli d'Italia e Forza Italia ha lanciato un altolà chiaro e nettissimo.
Alberto Stefani, 32 anni e un'esperienza consolidata da sindaco e da deputato, potrebbe diventare il più giovane governatore d'Italia. Ma al Conclave leghista la cosa più importante stavolta non è errare Papa, ma non uscirne assolutamente cardinale. «Dovrebbe essere questione di giorni», ha detto il sottosegretario padovano Massimo Bitonci.
Stefani dal prato di Pontida l'investitura l'ha già ricevuta. Ora manca quella del centrodestra unito. E non è un dettaglio da poco, anzi.