TICKET ACCESSO A VENEZIA: PROCEDURE DA RIVEDERE
Un nuovo provvedimento del Garante della Privacy mette in subbuglio l’organizzazione a monte del contributo di accesso a Venezia. Nella lente dell’Autorità sono finite principalmente le procedure per ottenere l’esenzione dal pagamento del ticket per visitare la città: i dati di chi è esente dal pagamento, secondo il Garante, non devono essere diffusi. E finora sono state centinaia di migliaia le persone che si sono registrate al portale anche se non avrebbero dovuto. Una raccolta dati che non rispetterebbe i principi di correttezza e riservatezza.
Se prima erano esclusi dalla registrazione sul portale gli studenti e i residenti in Veneto, oggi secondo l’Autorità dovranno esserne esclusi molti più soggetti con una revisione di quel regolamento datato 2019.
Non si tratta comunque di una stangata sul contributo di accesso, ma la richiesta di una sostanziosa modifica ai regolamenti collegati alla raccolta dei dati personali.
La sanzione che il comune dovrà pagare è di 10 mila euro ma avrebbe potuto essere molto più cospicua. Una faccenda che era stata segnalata anche dalla CGIL Funzione Pubblica di Venezia ma che non aveva portato ad un confronto al tavolo delle trattative. Il sindacato sottolinea che la quantità di dati raccolta era spropositata e lesiva del principio di minimizzazione del dato, lo stesso atteggiamento -secondo la CGIL- che l’Ente tiene in altre condizioni che verranno poste all’attenzione del Garante.