VICINA LA CANDIDATURA DI STEFANI: "HABEMUS PAPAM"
Il dado è ormai (quasi) tratto. A soli 51 giorni dalle elezioni regionali in Veneto, sembra che finalmente la quadra sia arrivata. L'investitura di Alberto Stefani a candidato presidente per le prossime regionali è ormai imminente, garantiscono fonti interne alla Lega. Entro poche ore, forse già nella giornata di venerdì, la coalizione di centrodestra ufficializzerà il nome del 32enne parlamentare padovano come candidato alla presidenza della Regione del Veneto. Tra le file del Carroccio nessuno si sbilancia apertamente, ma ormai è il segreto di pulcinella il fatto che un nome diverso da Stefani sarebbe un'assoluta sorpresa e un cataclisma interno agli alleati.
Alberto Stefani sarà dunque il candidato a raccogliere l'eredità di 15 anni di governo Zaia a palazzo Balbi, e a contenderne la poltrona a Giovanni Manildo, candidato del centrosinistra unito e del campo largo. Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega arriveranno all'annuncio dopo mesi e mesi di fortissime tensioni interne: prima quelle legate alla possibilità di un nuovo mandato per Zaia, questione poi cassata per sempre dalla Consulta, poi quelle derivanti dalla caccia al suo successore. FDI voleva un proprio uomo, De Carlo o Speranzon, Forza Italia l’avrebbe appoggiato pur di fare lo sgarbo alla Lega che negli ultimi cinque anni ha relegato gli azzurri a sparring partner della maggioranza regionale, mentre il Carroccio minacciava però di correre da solo se il candidato non fosse stato suo. E così, tra enormi tira e molla, alla fine gli alleati hanno ceduto: ancora poche ore, e Alberto Stefani sarà candidato. Comincerà così la sua campagna elettorale, a cinquanta gironi dalle elezioni del 23 e 24 novembre. Mentre Manildo, la sua, l'ha iniziata addirittura il 10 luglio. Basterà la leadership consolidata, per vincere comunque una corsa iniziata con notevolissimo ritardo?