VENEZI SPACCA LA FENICE: SCIOPERO, SALTA LA PRIMA
Sono tempi bui, per il teatro la Fenice. La nomina di Beatrice Venezi a direttore musicale dello storico teatro veneziano dall'autunno 2026, continua a scatenare una tempesta sempre più forte, che ora arriva allo scontro frontale anche con le rappresentanze sindacali: il tavolo di mediazione proposto dal sindaco Brugnaro, anche presidente della Fondazione, non è riuscito a ricucire la frattura tra il sovrintendente e i rappresentanti delle maestranze, che dopo il muro contro muro sono arrivati a proclamare lo sciopero all'unanimità.
Salta la prima di Wozzeck di Berg, programmata per venerdì 17 ottobre: maestranze, orchestrali e lavoratori, quella sera, pensano di organizzare un'assemblea a cielo aperto in uno dei campi della città, e qualche piccolo concerto diffuso per coinvolgere la città e i veneziani nella loro battaglia.
I sindacati chiedevano la revoca della nomina di Beatrice Venezi, la direttrice d'orchestra che i lavoratori ritengono inadeguata al ruolo e al prestigio del teatro veneziano, per un curriculum che - sostengono - non sarebbe all'altezza del compito. Brugnaro, che prova a barcamenarsi per tenere a bada sia i sindacati che la Sovrintendenza, ha proposto un percorso di reciproca conoscenza e di avvicinamento, ma le RSU non ne hanno voluto sapere. "Nessuno vuole uno stato di crisi a oltranza", hanno spiegato i sindacati, "ma l'unica soluzione è la revoca di quella nomina per tutti i motivi che sono stati espressi".
La questione ora verrà portata anche a livello nazionale, con il coinvolgimento del ministero, ma è difficile ipotizzare quando, e soprattutto come, le nubi potrebbero diradarsi. Un caso che negli ultimi gironi è finito persino sul Financial Times, con un pezzo dal titolo: "Discordia al teatro dell'opera di Venezia". "Dopo che Meloni è diventata premier, Venezi è diventata consigliere del governo per la musica" ha scritto il quotidiano britannico, secondo cui è però "improbabile" che la controversia "si plachi".