ALASKA: VERTICE TRUMP-PUTIN, TENSIONI CON UE
È stato scelto il luogo che ospiterà l’attesissimo incontro tra Putin e Trump.
Non a caso è proprio l’Alaska, che apparteneva alla Russia fino al 1867. Lo Stato americano è infatti il simbolo tangibile di come i confini possano ancora cambiare nel tempo.
È una scelta casuale? O forse un monito d’attenzione per Kiev?
L’incontro, reso possibile dopo il colloquio avvenuto a Mosca tra il presidente russo e l’inviato di Washington Witkoff, sarà al centro della scena geopolitica interazionale.
Difatti, il vertice sarà fondamentale per arrivare a una soluzione che possa porre fine al conflitto in Ucraina, costante dal 2022.
Per quanto riguarda la presenza di Zelensky all’incontro, la Russia si mostra ancora ostile. A confermarlo è la leadership di Mosca, già nella scorsa settimana esprimeva che ancora non ci sono le condizioni per un confronto diretto con Kiev.
Dopo la dichiarazione congiunta di alcuni membri UE, tra cui l’Italia, per ribadire “l’incrollabile impegno” per “l’integrità territoriale dell’Ucraina” gli esponenti russi sono diventati furiosi.
Sono loro ad aver affermato che la dichiarazione congiunta non è altro che un “volantino nazista”, definendo poi “imbecilli” gli europei, a loro detta, sabotatori dei tentativi diplomatici della Casa Bianca.