ASSE FRANCIA-UE SULLA RICERCA NON PIACE ALL’ITALIA
A Parigi si discute un piano per attirare ricercatori stranieri. A Roma invece piovono le critiche. È questo il riassunto della conferenza tenutasi nella capitale francese negli scorsi giorni. L’evento, dal titolo “Scegli l’Europa per la Scienza”, ha radunato i rappresentanti di università europee, commissari europei e ministri della Ricerca.
Presenti poi il padrone di casa Emmanuel Macron e la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Dai loro discorsi è emersa in modo chiaro la volontà di aprire le porte dell’Europa ai ricercatori stranieri, in particolare quelli statunitensi minacciati dalle politiche dell’amministrazione Trump. Per loro sono previsti nuovi incentivi e tutele. L’Europa punta così a diventare un nuovo polo d’attrazione per i ricercatori con un pacchetto di 500 milioni di euro per il triennio 2025-2027.
Tutti contenti? Assolutamente no. Dall’Italia le critiche non tardano ad arrivare. Molte sono le questioni che destano polemica. In particolare, una comunicazione dell’evento arrivata in ritardo e grandi dubbi sulla bontà dell’incontro, parso più come un'auto-promozione della Francia che dell’Europa intera.
Una vera e propria “iniziativa francese”, bollata così dal Ministero dell’Università, che afferma invece di aver già agito in modo concreto, senza tante chiacchiere, con un bando da 50 milioni istituito il 7 aprile scorso per la ricerca. Una posizione confermata anche da Matteo Salvini che ha spiegato come l’Italia attragga ricercatori molto più sobriamente di Macron.