MELONI E LA MOSSA VINCENTE PER L’ECONOMIA ITALIANA
Al termine del vertice Nato nei Paesi Bassi, Giorgia Meloni ribadisce l’obbiettivo del 5% del Pil sulla spesa militare. La premier definisce questa mossa come un possibile "circolo virtuoso per l'economia italiana". Il traguardo del 5% sarà suddiviso in due canali. Il 3,5% sarà destinato alla spesa militare tradizionale come armi, munizioni, mentre il restante per infrastrutture critiche e cybersicurezza.
Il treno del riarmo però, perde un vagone importante. La Spagna di Sanchez si oppone all’aumento della spesa militare, che comporterebbe una forte pressione fiscale e un dimezzamento degli investimenti nell’istruzione. A tal proposito, la Meloni tenta di spegnere le polemiche.
Donald Trump invece utilizza carota e bastone, definendosi prima un adulatore della Spagna, poi la minaccia di ritorsioni economiche.
“Usare la determinazione su Iran anche per Kiev e Gaza", le parole della Meloni, ma quella stessa determinazione non sembra giovare al popolo palestinese.
Proprio in Medio Oriente solo questa mattina sono morte almeno 20 persone. Come riportato da Al Jazeera, molte di queste aspettavano aiuti umanitari.
La mossa del ministro israeliano Smotrich sembra funzionare: dopo aver minacciato di dimettersi, il Governo ha interrotto le consegne di aiuti a Gaza.
Il 26 giugno del 1945, 50 Stati firmarono la carta delle nazioni unite, con l’obbiettivo di risolvere le controversie internazionali con mezzi pacifici. Le premesse però non sempre vengono rispettate.