PER GAZA, REAZIONI INTERNAZIONALI SEMPRE PIÙ FORTI
Dopo gli ultimi tentativi di negoziazione fallita tra Hamas e Israele, la fine della guerra a Gaza sembra non arrivare mai.
A seguito della pubblicazione del progetto per la Gaza del futuro da parte della ministra per l’innovazione israeliana, il primo ministro Netanyahu ha preparato un piano per l’annessione della striscia di Gaza qualora Hamas non accetterà le condizioni di Israele.
Il piano è nato dalle sollecitazioni interne dei fedeli del premier, ma lo schema preoccupa la sopravvivenza dei civili in Palestina.
L’Onu ha da poco confermato la carestia nella Striscia. Il fenomeno è aumentato da quando le forze militari israeliane hanno iniziato a fare fuoco sui civili in cerca di aiuti.
Le reazioni internazionali, dopo i ripetuti crimini di guerra compiuti da Israele, sono state di forte critica. Vari esponenti europei hanno criticato pubblicamente le condotte Israeliane ma solo alcuni Stati si stanno muovendo per il concreto riconoscimento dello Stato di Palestina.
Recentemente, il Primo Ministro inglese si è aperto all’idea del riconoscimento dello Stato palestinese nel caso in cui Israele non accetterà un cessate il fuoco, porrà fine alla crisi umanitaria ed escluderà definitivamente l’idea dell’annessione della Striscia di Gaza.
Vari sono gli Stati che stanno pensando a questa mossa per fermare le iniziative militari di Israele.
Anche realtà legate a territori minori si mobilitano, come l’Università di Padova, che si è mossa per chiedere il riconoscimento del genocidio in corso in Palestina. Evidente dalle molteplici prove sostanziali e ben documentate.
