RUSSIA-UCRAINA I COLLOQUI PER LA PACE VANNO DESERTI
Ad Istanbul va in scena il negoziato dei tanti senza. Senza Trump, senza Zelensky e soprattutto senza Putin. La pace in Ucraina continua ad essere un lontano miraggio e anche la possibilità di un “cessate il fuoco incondizionato” risulta difficile.
L’incontro odierno ha gettato nuova benzina sul fuoco. Il presidente ucraino, già in Turchia per un incontro con Erdogan, ha deciso di non prendere parte al vertice. Zelensky ha ritenuto che la delegazione inviata da Putin fosse di basso livello, un’ulteriore prova della scarsa serietà russa nel portare avanti dei negoziati di pace. Pronta è stata la risposta dal Cremlino, con la portavoce del ministero degli Esteri russo, Marija Zacharova, che ha dato del fallito al leader ucraino.
A spegnere le speranze sui colloqui di Istanbul ha contribuito anche Trump, al momento impegnato in un viaggio diplomatico in Medio Oriente. Il tycoon ha fatto sapere che in Ucraina non succederà nulla finché lui e Putin non si incontreranno di nuovo.
Erdogan sperava di sfruttare l’incontro per rilanciare il ruolo da mediatrice della Turchia, già centrale per i pochi accordi conclusi fino ad ora. I negoziati di Istanbul si sono invece rivelati un ulteriore passo indietro. Secondo quanto riportato dall’agenzia russa Ria Novosti, gli animi delle delegazioni si sarebbero scaldati a tal punto che un funzionario ucraino avrebbe accusato Mosca di aver presentato richieste inaccettabili per la pace, mai discusse in precedenza.
Al percorso diplomatico tra Russia e Ucraina si aggiunge così di una nuova pagina fallimentare. Dai primi colloqui avvenuti sul confine bielorusso pochi giorni dopo l’invasione russa, ci sono state solo tante parole e alcuni fantomatici piani per la pace mai messi in pratica.